Attaccati al pin

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Sono le 19 ed è sabato sera. I negozi stanno per chiudere e devi assolutamente comprare tutto il necessario per la cena con gli amici. Parti in fretta e furia, ti spari 10 chilometri di raccordo e finalmente dopo mezzora di traffico, per fortuna scorrevole, giungi al grande ipermercato che vende tutto quello che ti occorre per far felici i tuoi amici. In preda al panico afferri il carrello e velocemente ti infili tra le corsie sperando di non fare troppo tardi. Non ti poteva andare meglio!!!

Mancano appena dieci minuti alla chiusura delle casse e tu hai già preso tutto e sei in fila per pagare. Arriva il tuo turno, passi la spesa e chiedi di poter pagare con il bancomat. La cassiera ti chiede di digitare il pin e… cavolo, e il pin? Non me lo ricordo proprio! “Oh mio Dio”, esclami. E il pin com’era? 4789? o 5789? Ti fai coraggio ed esclami: “Faccio un tentativo!” Pin errato, restano due tentativi. La cassiera storce il naso, la gente in fila inizia a guardarti storto. Sudi freddo. “Un attimo, ci riprovo”. 6895. Pin errato, ultimo tentativo rimasto, esce scritto sul display del pos. Ti scusi, “Mi dispiace ma ho un vuoto di memoria, proprio non lo ricordo”. La gente sbuffa, è tardi, la cassiera ti chiede di sbrigarti perchè è quasi l’ora di chiusura. E tu pensi, oddio, e se sbagliassi anche il terzo tentativo? Ci riprovi, quasi certo di sapere la combinazione giusta. Ma anche il terzo tentativo è vano. La carta è bloccata.

Chiedi scusa, non hai contanti e la cassiera, molto irritata, ti chiede se deve annullare il conto. Inizi a dire addio ai sogni di una cena tra amici. E adesso chi spiega agl invitati che si deve rimandare perchè a casa non c’è nulla da mangiare? Ti fai coraggio e torni nella realtà, vedi il bancomat interno all’ipermercato. Dici alla commessa “Solo un attimo di pazienza, provo a prelevare al bancomat può darsi che la carta sia bloccata soltanto sul vostro dispositivo”. Infili la carta e il display ti informa “Carta bloccata“. “Avevo proprio ragione a non voler mettere i miei risparmi in banca. Non sono padrone neanche dei miei soldi. Maledetta tecnologia!”.

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