Lì ad aspettare

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Si dice che la gente di mare sia strana; è sempre lì ad aspettare qualcosa. Ed è così.

I pescatori passano il loro tempo in barca aspettando che nelle reti finisca il loro sostentamento. Le loro donne aspettano, con la paura e la speranza, che ritornino sani e salvi a casa.

Gli uomini di mare non hanno paura, loro rispettano quelle acque. In molti villaggi si onora Maria Santissima portandola sulle acque, quasi a chiedere una benedizione.

Hanno un amore silenzioso con quell’acqua; anche quando sono a riva la contemplano in silenzio mentre riparano le loro reti, mestiere antico che andrà a scomparire.

Il mare è fonte di ispirazioni di cantanti, poeti, scrittori, uno su tutti il grande Hemingway che lo ha reso celebre con “Il vecchio e il mare”.

Ma il mare non invecchierà mai.

Foto di Pfüderi da Pixabay

Antonella Branca

Sono nata qualche annetto fa, cresciuta in un piccolo paese ricco di storia e tradizioni, a pochi passi dal mare, dove tuttora fuggo appena possibile. Ho frequentato la biblioteca del mio paese e sono cresciuta con lei, nel 2004 insieme con alcuni compaesani abbiamo fondato un’associazione culturale e creato un piccolo giornale a diffusione gratuita dal titolo “Sciuccaglie”. Sempre in quell’anno con un gruppo di amiche ci siamo occupate del nascente Museo della Pietra e siamo state formate per essere guide turistiche. Appassionata di seggi elettorali e politica, nel 2005 ho svolto un percorso universitario per l’accesso delle donne in politica e nelle istituzioni; lì mi sono innamorata della storia delle donne e della condizione femminile. Ho partecipato, dietro le quinte, a un progetto sulla guerra e le violenze di quel tempo. Nel 2010 ho creato un blog tutto mio, dove raccontare di viaggi nelle tradizioni popolari, nelle ricette italiane e della cucina povera. Ho scritto storie d'amore e di amicizia, e altro ancora. Scherzosamente mi definisco un po' giornalista, un po' food blogger, un po' storica. Ma sognatrice, romantica e solare; schietta, diretta e determinata.  Cerco di trasmettere i sentimenti che catturo nel mio vivere quotidiano, spesso con ironia dico: "Sono una scrittrice, qualsiasi cosa tu dica o faccia può essere utilizzata in una storia". Ho partecipato alla prima edizione del premio letterario “Veroli Alta”, con il testo C’era una volta il paese di pietra, nel 2013 e sempre in quell’anno ho scritto il mio libro auto-prodotto, non in vendita perché è la mia bomboniera di nozze; dal titolo “IL SAPORE DEI RICORDI”. Ho collaborato con varie realtà e dal 2016 con immenso piacere scrivo per voi di tantestorie.it.

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