Vulnerabilità

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È quella donna, alta, con un trolley rosso accanto al tavolino al quale è seduta, davanti al vassoio del McDonald’s, con gli occhi troppo truccati, il mascara troppo pesante e i capelli biondi messi in piega con cura.
E la mano sinistra, il braccio sinistro paralizzato, dalla spalla in giù.
Cerca di aprire la bottiglietta dell’acqua frizzante, con il gomito la tiene ferma, con il polso cerca di svitare il tappo.
La bottiglietta scivola, sguscia dalla sua presa inferma come un’anguilla, cade per terra, bagna lo zaino della ragazza seduta al tavolo accanto.
E basta quello.
La donna, mortificata, la sua reazione è sproporzionata all’accaduto.
Basta il tonfo della bottiglietta piena sul pavimento e le bollicine frizzanti sul pavimento lercio.
Basta quello, e lei scoppia in lacrime. Lacrime nervose, lacrime tenute dentro, lacrime di solitudine.
Perché è una donna sola nel McDonald’s di una stazione. Appoggia la fronte al polso e lascia ricadere la massa di capelli ondulati sulle dita mentre piange.
Ci sono tanti modi di piangere. Ma il modo in cui piange una donna sola in una stazione ha un qualcosa di lacerante. Suo marito. Suo figlio. Nessuno poteva accompagnarla. Quella parte di lei, quella mano che non risponde più ai suoi comandi, che ha deciso di addormentarsi probabilmente per sempre, è la stessa mano che prova a stringere un fazzoletto zuppo di lacrime e la maniglia del trolley. Si sforza, si vede la tensione dei tendini, di tutti i muscoli della mano, che inevitabilmente rimane rigida, contratta, richiusa su se stessa.
E poi una caduta, una caduta di tutte le difese, di tutte le barriere; non c’è più vergogna in una donna che piange da sola in pubblico, che non prova neanche più a nascondersi, a dissimulare le lacrime. Lascia che tutto scorra. Il suo dolore, il mascara liquido, la gente che le passa accanto, la gente che corre a prendere i treni.
Lascia che la vita scorra, mentre il panino diventa freddo.
Lascia scorrere le ore sul pannello luminoso sopra ai binari. Vorrebbe poter scorrere via anche lei.
E invece è solo una donna vulnerabile, nuda. Nuda più nuda di una donna senza vestiti.

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