La (s)fortuna di essere donna

Foto di Вадим Гайсин da Pixabay
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Il mondo è uno, dovrebbe esserci uguaglianza, parità di diritti ed invece nel 2021 ancora non è così. Sei una donna, ma il tuo destino è segnato da dove nasci.

Oggi più che mai il pensiero va alle donne di Kabul, il video della ragazzina in lacrime fa troppo male.

Per noi donne, nate dalla parte giusta del mondo, queste sono giornate di vacanze e spensieratezza, ma nell’era della tecnologia sapere di donne che non possono scegliere come vestirsi, che forse dovranno rinunciare a istituzione o cariche istituzionali, NON È GIUSTO.

Le donne di Kabul rischiano di diventare nuovamente merce di scambio tra uomini senza scrupoli, rischiano di doversi annullare perché qualcuno lo ha deciso per loro. Coprire i loro volti, non vedere più sguardi e sorrisi; obblighi non giustificati da una religione o un credo che punta ad annientare il genere femminile.

Non è colpa loro se sono DONNE, non è colpa loro se sono nate a KABUL, non è colpa loro se gli UOMINI fanno la guerra.

Per le donne di Kabul, oggi e sempre.

Foto di Вадим Гайсин da Pixabay

Antonella Branca

Sono nata qualche annetto fa, cresciuta in un piccolo paese ricco di storia e tradizioni, a pochi passi dal mare, dove tuttora fuggo appena possibile. Ho frequentato la biblioteca del mio paese e sono cresciuta con lei, nel 2004 insieme con alcuni compaesani abbiamo fondato un’associazione culturale e creato un piccolo giornale a diffusione gratuita dal titolo “Sciuccaglie”. Sempre in quell’anno con un gruppo di amiche ci siamo occupate del nascente Museo della Pietra e siamo state formate per essere guide turistiche. Appassionata di seggi elettorali e politica, nel 2005 ho svolto un percorso universitario per l’accesso delle donne in politica e nelle istituzioni; lì mi sono innamorata della storia delle donne e della condizione femminile. Ho partecipato, dietro le quinte, a un progetto sulla guerra e le violenze di quel tempo. Nel 2010 ho creato un blog tutto mio, dove raccontare di viaggi nelle tradizioni popolari, nelle ricette italiane e della cucina povera. Ho scritto storie d'amore e di amicizia, e altro ancora. Scherzosamente mi definisco un po' giornalista, un po' food blogger, un po' storica. Ma sognatrice, romantica e solare; schietta, diretta e determinata.  Cerco di trasmettere i sentimenti che catturo nel mio vivere quotidiano, spesso con ironia dico: "Sono una scrittrice, qualsiasi cosa tu dica o faccia può essere utilizzata in una storia". Ho partecipato alla prima edizione del premio letterario “Veroli Alta”, con il testo C’era una volta il paese di pietra, nel 2013 e sempre in quell’anno ho scritto il mio libro auto-prodotto, non in vendita perché è la mia bomboniera di nozze; dal titolo “IL SAPORE DEI RICORDI”. Ho collaborato con varie realtà e dal 2016 con immenso piacere scrivo per voi di tantestorie.it.

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