La democrazia

lavagna e banchi a scuola
lavagna e banchi a scuola
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Il professore si prodigò in belle parole. Diede ampio sfoggio della sua preparazione e spiegò come meglio poteva, ai suoi ragazzi, cosa fosse la democrazia. In alcuni momenti i suoi occhi si riempirono di lacrime. La democrazia era un terreno bagnato dal sangue della gente che aveva lottato per ottenerla. Quando la lezione sembrava scivolare verso un epilogo già scritto, un’alunna più sensibile che non si accontentava mai delle apparenze ebbe l’ardire di proferire la domanda che fece barcollare il bravo professore: “Mi scusi prof, ma per lei la democrazia cos’è oggi? Sinceramente non la vedo così convinta”.  Il professore alzò gli occhi, inspirò profondamente e chiese ai suoi ragazzi l’ultimo sacrificio della giornata. Spiegò loro la democrazia, non quella scritta sui libri ma quella che si respira nella vita di tutti i giorni.

C’era una volta un uomo che doveva risistemare un vecchio pavimento di una cinquantina di metri quadrati. Si recò presso un negozio e vide che c’era molta scelta. Chiese tutte le quotazioni e ottenne soddisfazione. A lui interessava il prezzo più basso, del piacere estetico non gli importava nulla. E per carità, ci poteva stare, ognuno ha le sue priorità. La trattativa durò fino allo sfinimento. Ottenne un cospicuo sconto, pagò e fece al venditore una richiesta alquanto strana: “Io ti pago le mattonelle, tu le metti da parte e quando la disponibilità di tutte le altre sarà scesa sotto i cinquanta mi chiami”. Dopo qualche settimana ricevette la telefonata dal venditore il quale gli annunciava che intorno alla cinquantina di metri quadrati erano rimaste solo le sue mattonelle. Così l’uomo telefonò al suo mattonatore di fiducia il quale gli diede la disponibilità per la settimana successiva. Poi passò a casa, prese la moglie e la portò in negozio. “Scegli le mattonelle che vuoi cara”, le disse con gentilezza, “l’unico paletto è che devi prendere il materiale disponibile, il mattonatore viene in settimana”. La signora guardò, chiese prezzi, si informò sui tempi di consegna e, abilmente indirizzata dal marito e dal venditore, scelse soddisfatta l’unica cosa che c’era da scegliere.

“Embè?”, chiesero in coro gli alunni.

L’alunna, quella sensibile, capì subito.

Il compratore rappresenta il potere di oggi il quale fa credere alle persone che sono loro a scegliere; la moglie il popolo, convinta invece che la scelta è nelle sue mani dimenticando che le arriva solo ciò che vogliono farle arrivare e il venditore coloro che vivono, a torto o ragione, nel mezzo.

Bruno Di Placido

Volontario della V.d.s Protezione Civile di Cassino, impegnato in vari aspetti del sociale, lettore e, da qualche anno, anche scrittore con un’ambizione dichiarata: riuscire a fondere ragioneria di cui vive e prosa con la quale sogna.

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