Wojtek il grande

By Imperial War Museum - POLISH FORCES DURING THE SECOND WORLD WAR, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11562927
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Alcuni dicono che sia una delle tante leggende nate da una piccola verità e amplificate dallo storytelling, altri sostengono che sia una storia vera, verissima e documentata.

Pare che il protagonista di questa storia fosse nato nell’attuale Iran e che appartenesse a una famiglia di circensi. Pare fosse in catene e ammaestrato e che tra i vicini prigionieri fosse scattato un senso di fraterna solidarietà. Alla fine pare che la sua libertà fosse stata riscattata da qualche scatola di carne. Pare anche che i soldati si fossero divertiti a provocare gli inglesi che avevano detto loro “chiunque abbia i documenti può imbarcarsi per l’Italia” e così Wojtek divenne Wojtek il grande, nome, cognome e un tesserino di riconoscimento.

Arrivò così in Italia insieme ai suoi amici umani e tra mille peripezie giunse a Montecassino, tirava di boxe nei momenti di tregua, beveva anche qualche birra e trasportava casse di munizioni. Si metteva in posa per le foto e scherzava con i suoi compagni facendoli ridere. In fondo era pur sempre nato per il circo.

Qualche anno fa, in coincidenza con la visita di Harry, secondogenito dell’attuale re Carlo, tornò a Cassino Wojtek il piccolo, ovvero Wojtek Narębski veterano della seconda divisione del corpo d’armata polacco e, dopo la guerra, docente di geochimica.

Wojtek Narębski
Wojtek Narębski

In un momento di tregua dal fitto programma delle celebrazioni del settantesimo anniversario della battaglia di Montecassino, ci raccontò di Wojtek il grande di cui lui era stato in qualche modo tutore.

La storia di Wojtek, l’orso soldato mascotte della seconda divisione del corpo d’armata polacco è diventata celebre negli ultimi anni.

Il professor Narębski l’ha raccontata molte volte. Anche con l’obiettivo di tramandare le gesta di quel gruppo di giovani guidati dal generale Anders che in esilio, sul fronte di una guerra in un paese così lontano da casa, ha costruito la propria libertà.

Il professore Narębski è tornato molte volte in Italia, ha raccontato la sua storia, ha contribuito alla realizzazione di statue commemorative dell’orso Wojtek e ha tramandato la vicenda di una generazione. Perché? Perché restasse il ricordo e, con il ricordo, il sogno di un futuro diverso, migliore, di pace.

Wojtek il piccolo è venuto a mancare all’ inizio del 2023, aveva 98 anni, in una delle ultime visite a Cassino disse: “Dovete mantenere nella memoria per le generazioni future la verità sulla battaglia di Monte Cassino, la verità sul nostro sacrificio, sulla morte dei nostri compagni, sulla disperazione con cui abbiamo superato gli ostacoli sul terreno sotto il fuoco nemico. Tutto questo è radicato profondamente nei nostri cuori, ma vogliamo essere certi che quando l’ultimo di noi lascerà questa terra, ci saranno successori che se ne ricorderanno, che visiteranno le tombe dei nostri compagni e renderanno loro omaggio”.

Ed ecco, in questi giorni di fine estate, da qui, in Italia, mi piace ricordare una storia di uomini, di orsi e di libertà.

Di Sconosciuto - The New York Public Library id 58203, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19284444
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Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

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