Incomprensioni femminili

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di Laura De Santis

“Perché nessuno mi capisce? Eppure mi esprimo con un linguaggio molto chiaro”. Sospese i suoi pensieri sentendosi chiamata per nome. Accorse sollecitata dal richiamo familiare e quando vide Elena non seppe trattenere l’istinto di saltarle al collo. Anche perché Elena indossava dei vistosi orecchini pendenti bellissimi, soprattutto per Kate. “Principessa, mia adorata, mia piccola cara”, le parole di Elena le scaldarono il cuore. Si sentì amata e protetta tra le braccia della sua amica. Allora le disse quanto anche lei l’amasse e quanto sarebbe stata bella la loro vita senza quel buzzurro di Arturo che la infastidiva di continuo e le rubava sempre la coperta. Mentre confidava i suoi crucci, Kate non resisté alla tentazione di toccare gli orecchini, così lunghi, vistosi e scintillanti. Fu una mossa falsa. Elena la allontanò con forza e le disse delle brutte parole. Kate si rifugiò nella sua stanza e per consolarsi dalle conseguenze dell’equivoco si appisolò un momento avvolta nel caldo piumone. “Perché nessuno mi capisce?”, si tormentò Kate. “Eppure cosa ci vuole a capire che non sopporto quell’Arturo in casa con me? Non ci vuole niente. E poi io ho fame. Elena è una donna tanto intelligente possibile che non lo capisce? E poi non mi piace vivere nella sporcizia. Dovrebbe lavare più spesso. Soprattutto la mia stanza che è proprio in disordine. Ma io dico, mi chiama principessa e mi tratta come una sguattera? Ma insomma!”. In quel momento sentì la voce suadente di Elena avvicinarsi chiamandola: “Kate, tesoro, vieni qui. Vieni piccola mia, vieni che devo uscire di nuovo”. Kate si stiracchiò ma non si mosse dal suo posto e quando vide Elena abbassò per un istante le sue affascinanti palpebre lanciandole un’occhiata distratta. “Oh sei qui tesoro mio”, squittì Elena avvicinandosi. Appena fu abbastanza vicina Kate sentì il tintinnio degli orecchini e con un colpo sicuro ne fece volare uno tra gli strepiti spaventati e infuriati di Elena. “Ma insomma! Cosa vuoi?”, le urlò. “Finalmente arriviamo ad una trattativa”, esultò Kate. “Bene non voglio più vedere Arturo e nemmeno quel baccalà del suo amico e poi voglio che almeno ogni due giorni pulisci casa e la mia stanza in particolare per non parlare della mia toilette che deve essere pulita ogni giorno e poi dobbiamo rivedere il mio menù così non va. Non lo vedi che mi sto appesantendo? Altrimenti devo fare troppo stretching”. Kate cercò in tutti i modi di mettere in chiaro le sue aspettative ad una Elena sempre più spazientita. “Ma insomma cosa vuoi? Dai ti lascio qualcosa da mangiare. Stasera verrà Luca a cena e porterà anche il suo piccolo Arturo così potrete giocare”. Kate si rabbuiò: “Ma insomma! Parlo al vento! Ma perché non mi capisci?”. “Smettila di miagolare Kate. Su piccolina fai la brava. Ci vediamo stasera. Sei contenta che verrà Arturo eh?”, disse Elena chiudendo la porta. “Ma perché nessuno mi capisce? Perché?”, si tormentò Kate sbattendo le zampe contro i vetri guardando una mosca che proprio non voleva farsi catturare.

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