Esperimenti arditi in cucina

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di Laura De Santis

A tutte le ore del giorno e della notte in TV trasmettono programmi di cucina. Cuochi, chef, massaie tutti si cimentano ai fornelli per impiattare anemici assaggini di piatti che le mamme mediterranee avrebbero saputo interpretare con spolverate copiose di formaggi stagionati e di inebrianti condimenti che spaziavano dall’olio di oliva extravergine allo strutto purissimo.

Nell’overdose di ricette condite con effetti speciali, gli accostamenti si fanno sempre più arditi e alimenti che non assaggeremmo nemmeno sotto tortura abbinati insieme sembrano travolgere di passione i palati degli immancabili giurati della TV. Almeno un componente di una qualunque famiglia media si lascia irretire dalle sirene dell’impiattamento sofisticato e purtroppo non vede l’ora di poter deliziare malcapitati commensali.

Gli inviti a cenette domestiche prive di motivazioni valide come anniversari, compleanni e onomastici nascondono insidie alimentari inusitate. Compaiono su pretenziosi piatti da portata ostriche su un letto di funghi, tracce di calamari trinciati cosparsi di salsa a base di aceto e mandorle seviziate e via via in arditi esperimenti di dubbio gusto che sfoggiano creatività e coraggio.

La stagione dello choc a tutti i costi colpisce anche le tavole più tradizionaliste e il peperone ripieno si trasforma in filamenti destrutturati di ortaggio con salsette a base di pesce e riso con risultati non solo imbarazzanti sotto il profilo visivo ma anche talmente impalpabili da costringere gli invitati a lanciarsi fuori casa per un dopocena ad alto tasso di trigliceridi al primo paninaro trovato per strada. Ma invece di accendere la TV in ogni momento della giornata perché non leggono un libro? Ma non di cucina, per carità!

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