In attesa del treno

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di  Laura De Santis

Cosa può succedere in venti minuti? A volte niente, a volte tutto quello che hai sempre desiderato. “Il treno arriverà con venti minuti di ritardo“, Rosanna non ha fatto nemmeno in tempo a varcare la soglia della stazione per sentire questa frase. Ovviamente ha sbuffato come tutti coloro che sentono deluse le proprie aspettative. Forse, quel gesto spontaneo di gonfiare le guance e sbuffare ha fatto in modo che il suo viso apparisse più colorito del solito e gli occhi le diventassero più brillanti. Se non avesse sbuffato in modo così infantile forse Daniele non l’avrebbe nemmeno notata. In fondo erano le sei del mattino. C’era da aspettare. Daniele ha pensato a tante cose in pochi secondi. Ha preso un po’ di coraggio, quel tanto che basta per fare un passo in avanti. È andato accanto a Rosanna, ferma sulla banchina.

“C’è da aspettare”, le ha detto. Rosanna ha annuito guardando i binari. “Le va un caffè?”, Rosanna ha annuito ancora. Sono entrati nel bar, si sono seduti al tavolino stretto e hanno bevuto il caffè senza dirsi quasi niente. Rosanna l’ha guardato di sottecchi pensando di averlo visto quasi tutte le mattine sul treno, ma non gliel’ha detto. Ha pensato fosse meglio evitare di dirlo per non sembrare sfacciata. Daniele, invece, ha pensato fosse la prima volta che la vedeva. Si sono scambiati qualche battuta. Poi hanno sentito l’annuncio del treno in arrivo. Si sono precipitati sulla banchina. Sono saliti insieme sul vagone e hanno cercato due posti vicini. Hanno parlato, Rosanna ha riso diverse volte. Daniele si è sentito bene per tutto il tempo che sono stati insieme. Si sono scambiati i numeri di telefono ed altre informazioni personali. Si sono detti qualche sciocchezza e si sono messi a ridere senza apparente motivo. Si sono visti le mattine successive e qualche volta anche le sere che sono seguite. Una mattina, in attesa del treno, mentre erano fermi sulla banchina, Daniele le ha dato un bacio sulle labbra e poi un altro e un altro ancora. Pare abbiano deciso di sposarsi in attesa del treno che portava ritardo di quaranta minuti.

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