Auguri per il 2015

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di Blues Dalessandro
Sì sì proprio così! Auguri per il 2015.
Facciamo gli auguri a qualcuno per un nuovo lavoro, per una nuova nascita o per una nuova relazione, insomma auguriamo a quella persona che ciò che le è appena successo le procuri del beneficio: questo sembra essere il significato originario dell’augurio. Più di duemila anni fa i nostri antenati ricevevano gli auguri per qualcosa che era già accaduto. Gli áuguri presso gli Etruschi e gli antichi romani erano dei sacerdoti ai quali ci si rivolgeva per sapere se una decisione o un atto già compiuti incontrassero o meno il volere degli Dei, ed il responso era solitamente favorevole.
I miei auguri sono allora per il vostro 2015 affinché ogni decisione già presa e ogni “vecchia novità” perpetuino il loro effetto benefico. In una società come la nostra fondata sul senso di colpa avremmo forse più bisogno di rassicurazioni, auspici e auguri su ciò che è già stato.
Auguri alla redazione di TanteStorie nel senso che la sua nascita sembra proprio aver incontrato benevolenza!

Allora quando faremo degli auguri a qualcuno non diciamo “auguri” perché è conveniente. Conviene sí, ma a chi? A noi per non sembrare incivili, ineducati? Oggi che rapportiamo tutto a noi stessi convenire ha un altro significato rispetto a quello che aveva anticamente di <essere necessario>.
Il mio desiderio per il 2016 è di ritrovare insieme il sano stupore dell’infanzia: torniamo a incuriosirci delle cose e anche delle parole! Combattiamo la noia non dando tutto per scontato: basta considerare le parole che usiamo tutti i giorni, più volte al giorno. Nascondono una bella storia che non conosciamo. Considerare, per esempio, deriva dal latino “sidus”, stella, e significa perciò “osservare insieme gli astri al fine di trarne auspici”. Considerare una situazione, un’offerta, una persona significa porla nel disegno del firmamento!

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