Una serata da favola

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Successe tutto in una notte d’estate: Anne era tornata a casa dopo una lunga giornata di lavoro e dopo una doccia fresca non vedeva l’ora di stendersi e riposare. Sul suo letto, invece, ad aspettarla c’era un grande pacco con un fiocco rosso e un biglietto con su scritto “Questo è solo l’inizio di una favola”. Bastò quel pacco a cambiare il corso della serata. Anne aprì il pacco, al cui interno c’era un bellissimo vestito da principessa, quel vestito che aveva sempre sognato di indossare da bambina il giorno di Carnevale e che tutte le sue compagne di classe avevano, ma a causa delle ristrettezze economiche della famiglia non aveva mai potuto indossarlo e tantomeno non aveva mai chiesto ai suoi genitori di comprargliene uno. Quel vestito la emozionò talmente tanto che in un attimo le sembrò di essere tornata bambina, di aver ricevuto quel vestito sognato, desiderato, ma mai chiesto per non mettere in difficoltà i suoi genitori, o magari ricevere una risposta negativa. Indossò subito quel vestito e si vide bellissima, poi cercò delle scarpe adatte per il suo vestito blu, e vicino la scarpiera trovò un altro biglietto: “Una principessa non può camminare senza le sue scarpe”. Un paio di scarpe nuove con il tacco erano riposte nella scarpiera.

Le provò subito ed erano perfette, tutto era perfetto e l’emozione era indescrivibile. Un sms del suo fidanzato la invitava a scendere di casa e giù ad aspettarla c’era un taxi. Anne stava vivendo la realtà di un sogno. Il taxi imboccò la strada che portava al mare e si fermò in un ristorantino in riva al mare. Prima di scendere chiese al tassista quanto gli doveva, ma questi le fece cenno di andare e godersi la serata. Le gambe di Anne tremavano per l’emozione, poi dopo un lungo respiro entrò nel ristorante. Non appena entrò il cameriere gentilmente si fece dare la sua giacca e l’accompagnò al tavolo vicino alla finestra dove si intravedeva il mare. Il tavolo era curato in ogni dettaglio: qualche petalo sparso e un bouquet di rose al centro del tavolo. Si sedette e si guardò intorno: la sala del ristorante era completamente vuota, solo uno schermo grande era acceso, e su questo schermo con un sottofondo musicale era racchiusa la sua vita: iniziarono a scorrere immagini di quando era bambina, immagini di dolore, di gioia, immagini della donna che era diventata e immagini con il suo fidanzato, l’uomo che aveva realizzato questa serata, l’uomo che l’aveva affiancata nelle gioie e nelle sconfitte che la vita riserva, l’uomo che in quel momento l’aveva fatta tornare bambina ma al tempo stesso la faceva sentire la donna più fortunata al mondo. Era lui l’uomo della sua vita che con un anello le chiese di sposarlo.

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