Un amore di acquario

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di Laura De Santis

Elide passa nel vetro, attraversa con il suo profilo la vetrina del negozio.

Arturo, dal balcone della sua cucina, la osserva passare. Non guarda la ragazza direttamente, guarda il suo profilo riflesso nella vetrina del negozio di fronte. Gli sembra che l’apparizione duri di più, gli sembra di poterla osservare meglio, di non dare nell’occhio. Elide è la sola avventura della sua vita, la fugace apparizione della ragazza che attraversa la vetrina è lo scatto di eccitazione che spezza l’apatia quotidiana di Arturo e gli regala un guizzo di felicità.

Resta seduto diverso tempo dopo l’apparizione della ragazza, nella stessa identica posizione. Quando si sente abbastanza soddisfatto dalla visione di Elide si alza e torna in casa per dare da mangiare al suo pesce pagliaccio rimasto solo nell’acquario. I pesci tropicali sono la sua sola passione oltre Elide naturalmente.

In alcuni momenti sogna ad occhi aperti e immagina Elide trasformata in una piccolissima sirena. Non più alta di dieci centimetri, con il suo viso roseo e bellissimo, i suoi lunghi capelli castani e le gambe trasformate in una vigorosa coda da pesce. Arturo l’avrebbe accudita e amata dandole il cibo migliore. Avrebbe fatto andare via anche il pesce pagliaccio. Quella fantasia lo rendeva felice.

Una mattina Elide attraversa la vetrina con un passo più svelto. Si vede che è triste triste. In strada c’è una pozzanghera provocata dalla rottura di una gronda. Elide non si accorge dell’acqua e scivola.

Arturo si alza in piedi per osservare la sua amata e si lancia di corsa giù dalle scale per soccorrerla. In strada non c’è nessuno. Arturo le si avvicina, è la prima volta, le prende la mano e sente la ragazza lamentarsi. Vede il suo corpo immergersi sempre di più nell’acqua della pozzanghera. Si rimpicciolisce, diventa sempre più piccolo e i suoi lamenti sempre più flebili. Si ritrova a stringere la manina di una bambolina.

Arturo strabuzza gli occhi e quasi piange. La sua Elide è diventata una piccolissima sirena per il suo acquario. La prende con delicatezza e la porta in casa.

Sarebbero vissuti insieme per sempre. Purtroppo non riuscì mai a sentire la sua voce e non seppe mai se anche Elide fosse felice quanto lui, ma le sue gioiose evoluzioni nell’acquario gli fecero credere che sì, anche Elide era felice della sua nuova vita da sirena.

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