Sono venuti i ladri

foglio bianco
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Sono venuti i ladri. Non me ne sono accorta subito, ci ho impiegato un po’ di tempo per capire che qualcosa non andava. I ladri sono entrati nella notte, mentre dormivo o mentre ero distratta. Sono arrivati di soppiatto, con il volto coperto e la voce contraffatta. Lo so, perché ho ricostruito dopo l’intera vicenda. Non ho avuto paura, quando l’ho capito. Non ho avuto paura per niente, soltanto quando ho visto che qualcuno aveva rovistato nella mia vita, soltanto allora ho sentito un brivido e un conato d’angoscia. Dopo sì, dopo ho avuto paura. Ho avuto paura della quotidianità, ho avuto paura di addormentarmi, ho avuto paura di non avere abbastanza tempo.

Non ho sporto denuncia, cosa avrei potuto dire? Niente, soltanto che sono venuti i ladri e mi hanno portato via delle cose per me preziose.

Cosa? Ad esempio, i sogni. Sì proprio i sogni, quelli belli, quelli che fai quando sei bambino e ti immagini da grande che fai l’astronauta. Poi, mi hanno preso le speranze, quelle importanti, quelle che nutri quando sei giovane e ti immagini un amore vero e una vita ricca di felicità. Poi, sono venuti a prendersi l’immaginazione, quella che ti permette di vedere il mondo attraverso la lente dell’ingenuità. Poi, mi hanno rubato la sensibilità, quella cosa preziosa che non ti fa sentire solo nell’universo. Poi, hanno rovistato nei cassetti del mio cuore e mi hanno sottratto l’umanità, quella cosa che ti impedisce di avere paura degli altri.

Visto? Cosa avrei potuto scrivere nella denuncia? Che mi hanno rubato i sogni, le speranze, l’immaginazione, la sensibilità e l’umanità. Mi è rimasta solo la libertà, ma è una libertà condizionata dal tran tran della vita quotidiana. Il mio mondo si è spento, per colpa di quei ladri crudeli che mi hanno portato via le cose più preziose che nessuna banca potrà mai custodire.

Chissà? Magari prima o poi mi restituiranno il maltolto…

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