Perché salvare le opere d’arte

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di Paola Lombardi

Accelerare i tempi, gestire lo stress, non prendere decisioni affrettate e usare molta cautela. Nelle situazioni di emergenza non è facile stilare una classifica delle priorità e nemmeno tenere a freno i sentimenti. In occasioni di catastrofi naturali è necessario provvedere a salvare vite, mettere al sicuro, proteggere. Soltanto le vite umane? Non solo. Il terremoto nel centro Italia del 24 agosto scorso ci ha raccontato molte cose della nostra epoca e della nostra anima, ci ha raccontato di incredibili salvataggi di amici a quattro zampe, di gatti, conigli, cani. Storie che ci hanno fatto commuovere e riflettere. Dietro le quinte, intanto, squadre speciali stanno lottando per salvare opere d’arte.

Spesso espressioni artistiche legate ai culti religiosi. Un lavoro incessante e prezioso. Perché prezioso? Perché il nostro presente è il frutto di quegli affreschi, di quelle pale d’altare. Perché farci strappare anche la bellezza dagli occhi è la più profonda delle ferite. Forse non resterà molto, forse non sarà facile, forse ci vorrà molto tempo, ma non possiamo rinunciare per sempre alle nostre storie impresse nell’architettura, nelle volte delle chiese, negli affreschi di secoli lontani. Legami di immagini, culture, legami di secoli che sono ciò che siamo.

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