Nella Terra di Mezzo

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Nel regno del Cuore era in corso una guerra, i sovrani di quel popolo il Re Antros e la Regina Dolcezza dovevano mettersi in salvo. La fata Speranza li tranquillizzò, tutto il regno poteva salvarsi; nella notte del Solstizio d’estate le anime di tutti sarebbero fuggite per reincarnarsi in nuovi corpi sulla Terra.

I due reali si sarebbero ritrovati, perché le loro anime erano gemelle, destinate a stare insieme; i loro sudditi li avrebbero riconosciuti nel primo plenilunio estivo e li avrebbero aiutati e protetti.

Lo stregone Psico però, fece un incantesimo per ostacolare la loro unione. Infatti Antros e Dolcezza si reincarnarono in Mirko e Kelly, ma questi erano fratello e sorella, quindi non avrebbero mai potuto amarsi. Loro si riconobbero subito, consapevoli degli ostacoli attesero il plenilunio per ricevere l’aiuto dei loro compagni.

La fata Speranza cercò in tutti i modi di aiutarli, ma non fu possibile; un giorno, però, si ricordò di un luogo, segreto e fantastico “LA TERRA DI MEZZO”. Speranza vi si recò e il sovrano di quel regno permise ad Antros e Dolcezza di recarvisi una volta al mese, nella notte di plenilunio.

La fata ritornò dai suoi reali e al massimo della felicità spiegò loro che potevano amarsi. Nelle notti di plenilunio Mirko e Kelly andavano a letto presto, si addormentavano mano nella mano. Le loro anime si incontravano nella Terra di Mezzo, un luogo magico, luminoso con prati pieni di fiori rosso vermiglio. Finalmente potevano stringersi, aversi.

Un giorno il sovrano del regno di Mezzo propose ad Antros e Dolcezza uno scambio; le loro anime per quelle dei suoi figli che a causa di una malattia non potevano sopravvivere nella Terra di Mezzo.

I sovrani del regno del Cuore accettarono lo scambio, ora erano liberi di amarsi e la loro unione portò una bimba di nome Victoria.

In fondo l’amore è una Vittoria; se due anime sono destinate a stare insieme nulla e nessuno potrà impedirgli di stare insieme. Basta solo saper aspettare e la Terra di Mezzo sarà raggiunta da tutti.

Antonella Branca

Sono nata qualche annetto fa, cresciuta in un piccolo paese ricco di storia e tradizioni, a pochi passi dal mare, dove tuttora fuggo appena possibile. Ho frequentato la biblioteca del mio paese e sono cresciuta con lei, nel 2004 insieme con alcuni compaesani abbiamo fondato un’associazione culturale e creato un piccolo giornale a diffusione gratuita dal titolo “Sciuccaglie”. Sempre in quell’anno con un gruppo di amiche ci siamo occupate del nascente Museo della Pietra e siamo state formate per essere guide turistiche. Appassionata di seggi elettorali e politica, nel 2005 ho svolto un percorso universitario per l’accesso delle donne in politica e nelle istituzioni; lì mi sono innamorata della storia delle donne e della condizione femminile. Ho partecipato, dietro le quinte, a un progetto sulla guerra e le violenze di quel tempo. Nel 2010 ho creato un blog tutto mio, dove raccontare di viaggi nelle tradizioni popolari, nelle ricette italiane e della cucina povera. Ho scritto storie d'amore e di amicizia, e altro ancora. Scherzosamente mi definisco un po' giornalista, un po' food blogger, un po' storica. Ma sognatrice, romantica e solare; schietta, diretta e determinata.  Cerco di trasmettere i sentimenti che catturo nel mio vivere quotidiano, spesso con ironia dico: "Sono una scrittrice, qualsiasi cosa tu dica o faccia può essere utilizzata in una storia". Ho partecipato alla prima edizione del premio letterario “Veroli Alta”, con il testo C’era una volta il paese di pietra, nel 2013 e sempre in quell’anno ho scritto il mio libro auto-prodotto, non in vendita perché è la mia bomboniera di nozze; dal titolo “IL SAPORE DEI RICORDI”. Ho collaborato con varie realtà e dal 2016 con immenso piacere scrivo per voi di tantestorie.it.

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