Negli occhi di una volpe

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Siamo fatti di ricordi. La materia prima che compone le nostre anime è la memoria e non è detto che siano solo i nostri ricordi ad alimentare il nostro cuore. Per questo ci mettiamo in cammino, per tornare indietro sulle tracce di un indizio, di un particolare, di una storia che ci è stata raccontata. Percorriamo a ritroso una strada che non è la nostra. Attraversiamo continenti per trovare la strada che ci conduce nel cuore dei ricordi che ci hanno dato vita. Torniamo a sederci come bambini spauriti intorno al fuoco dei ricordi per riascoltare le voci di coloro che non abbiamo mai conosciuto.

Torniamo indietro alla ricerca di quel pezzo mancante, di quella parte di noi che non è mai stata nostra. Torniamo indietro fino al giorno in cui le storie sono state vita viva. Torniamo alle parole lette su un diario pronunciate a piena voce. Torniamo all’origine di una storia che è la nostra, la propria nostra storia e non di un altro. Sulle colline, in vecchi casolari abbandonati, tra i detriti del tempo c’è ancora un ricordo. Un ricordo fatto di un cane che abbaia, del fruscio del vento tra l’erba, del colpo di un fucile e di una volpe scampata alla morte che corre all’impazzata e nascondendosi si volta a guardarti. Non c’erano canzoni in quei ricordi che non sono stati nostri, non c’erano paure in quelle storie lontane.

C’era una vita sicura vissuta tenendo le mani in tasca e un fiore nel taschino. C’era il tempo della campagna e il fiasco di vino, c’era la speranza perché il peggio era alle spalle. C’era l’amore per i figli sparsi nel mondo. C’era il silenzio di chi non sapeva cosa farsene delle lacrime. C’era il tempo di coloro che sapevano desiderare in silenzio. E c’era il pane, l’odore delle uova accantonate in un paniere e c’era un nome che era il nostro. Ci sono infinite storie come anelli di una stessa lunga storia che ci riporta indietro a cercare il suono di un ricordo che non è solo nostro ma ci appartiene come l’onda di uno stagno, come l’odore del fieno, come la mano di mio padre che mi guidava alla ricerca della strada per ricomporre la storia dei miei ricordi.

Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

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