Le elezioni

Tempo di lettura: 1 Minuti

Nei paesi, soprattutto in quelli poveri, le elezioni sono un evento eccezionale. Si respira un clima di festa, tutti vengono colti da una strana euforia. Si accendono luminarie sui desideri più segreti. In ogni palazzo, in ogni condominio, in ogni vicolo e in ogni strada, c’è qualcuno che desidera qualcosa.

Un posto di lavoro, una cucina nuova, un computer per i figli, un tablet per sé. Tutti vogliono qualcosa e quell’aria da circo appena arrivato in città alimenta i desideri. Come se le elezioni fossero una fiera di paese. Ci sono giorni, in cui si approssima la scadenza per la presentazione delle liste, che sembra di essere in quelle grandi sagre medievali nei campi boari.

Antonio sogna ad occhi aperti. È convinto che stavolta il candidato che gli ha promesso un miglioramento vincerà le elezioni e che finalmente anche lui potrà andare a lavorare. Smettere questa vita da bracciante, questa vita da “quando mi chiamano”. Sogna di rispettare l’orario e sogna lo stipendio ogni mese. Sogna tutto questo mentre batte le mani sotto il palco.

Nessuno gli ha promesso niente esplicitamente, ma lui ci crede lo stesso. Sogna ad occhi aperti mentre la moglie va a prendere il pacco con l’olio, la pasta e la conserva di pomodoro alla Caritas. “Se ci danno i pacchi viveri – pensa Antonio – perché non dovrebbero darmi il lavoro?”. Qualche volta ripensa a suo padre che ha votato sempre per lo stesso partito, perché ci credeva, così diceva. Antonio non ha nessun partito in cui credere, vorrebbe solo che, stavolta, le elezioni servissero a qualcosa per sé e la sua famiglia. Il circo fa nascere desideri nel cuore dei bambini e alimenta speranze nel cuore vuoto di chi non ha mai avuto niente e, intanto, batte le mani, mangia i panini offerti dopo il comizio e aspetta.

Rispondi