L’autunno che scalda il cuore

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di Paola Lombardi

Conosco un luogo dove l’autunno è una festa di colori sgargianti e di sapori crepitanti. Quel luogo è la mia casa. Da sempre, l’arrivo del primo fresco è l’anticipazione ideale di una stagione di felicità che ci aspetta.

Quando ero bambina, in quel periodo cominciavano a tornare a casa gli uomini che, di solito, lavoravano come emigranti stagionali e la casa diventava man mano più accogliente e più calda. Le temperature si abbassavano fuori e dentro il fuoco diventata sempre più intenso e più grande. In autunno si svolgevano i grandi lavori della nostra terra, si raccoglievano le olive per produrne l’olio, si raccoglieva l’uva per farne il vino. All’inizio di novembre, la festa entrava nel vivo. La casa piena di gente, familiari di ogni ordine e grado, diventava il teatro dei nostri grandi festeggiamenti. Si preparava il pane, si cucinava, si stava insieme e si assaggiava il vino novello, si mangiavano le caldarroste, si cantavano canzoni antiche e qualcuno suonava l’organetto. Le foglie, intanto, cadevano, a fine novembre cominciava a cadere anche la neve, ma in casa eravamo tutti felici e aspettavamo il Natale.

Oggi, non è più come allora, le case sono vuote, non si lavorano i campi come a quei tempi, ma le foglie che cadono, i tappeti di foglie secche mi ricordano che in autunno bisogna essere felici e riconoscenti del calore buono dei ricordi.

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