In fondo, chi sono gli stranieri?

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di Laura De Santis

“È una straniera! Non permetteremo a nessuno venuto da fuori di rubarci il pane!”, la voce del capo risuona perentoria.

“Ma…”, si azzarda a balbettare una voce nel gruppo.

“Niente ma! Non abbiamo pietà per nessuno. Siamo padroni a casa nostra e basta!”, sintetizza il capo scuotendo la sua folta acconciatura.

“Lei non voleva venire. Ha detto che a casa sua stava bene, l’hanno costretta a venire qui”, prova a spiegare un’altra lanciando occhiate alla straniera.

La straniera se ne sta in disparte nel cortile e osserva un punto imprecisato al di là della rete. Le altre non la capiscono bene quando parla e quindi sembra difficile stare dalla sua parte. In fondo, è una straniera.

“Escludetela dal cibo e vedrete che se ne andrà”, ribadisce, stentoreo, il capo.

“Non credo – puntualizza l’altra – non dipende da noi e nemmeno da lei, ma dal padrone”.

Trascorrono i giorni. La straniera isolata e lasciata a se stessa con la nostalgia negli occhi e qualche briciola per sopravvivere. Smagrita e spaurita si trascina nel cortile mentre il capo e le altre ingrassano a dismisura. “Ben le sta a quella maledetta! Nessuno viene a comandare a casa nostra!, gioisce il capo. Fino al momento in cui il padrone non entra nel recinto e controlla le sue pollastrelle. Sono tutte grassocce tranne quella bianca venuta dal mercato. Il padrone le osserva, le accarezza e alla fine decide. Nello starnazzare generalizzato prende la pollastrella rossa e la solleva per le ali. La gallinella strepita e il gallo la tranquillizza: “Non ti preoccupare, non succederà niente”. “Mi uccide!”, strilla la gallina. “La uccide”, fanno in coro le altre, inorridite. “Che bella gallinella grassa grassa. Ti cucineremo per Pasqua. Che bel pranzetto!” e trascina via la pollastrella prescelta. “Aiuto”, strilla lei. “Aiuto”, strillando le altre. L’orrore invade l’aia. La gallina rossa viene giustiziata. Nello sgomento generale una delle superstiti strilla: “Hai visto chi è padrone a casa nostra? Il padrone che decide chi vive e chi muore. La straniera magra com’è per colpa tua non la mangerà mai nessuno”. Il gallo indispettito se ne va fuori e si mette a cantare con fastidio e rabbia e tra sé si chiede: “Ma in fondo chi sono gli stranieri?”

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