Il viaggio della vita

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Nell’incertezza, forse, è meglio andare. Questa è la sola certezza nella vita di Lara.
I tentativi esperiti per trovare lavoro sono andati tristemente falliti, l’orizzonte che le sta intorno non le piace. I paesaggi le spengono l’anima con quella tendenza al caos che caratterizza aree rurali e urbane. Il traffico la mette di cattivo umore e vivere in una casa e doverla sentire sua in qualche modo le sembra un abuso verso il suo spirito.
E per la prima volta, i romanzi non sono un’ancora di salvezza e nemmeno la porta di ingresso verso altri universi possibili, ma soltanto la causa di una profonda frustrazione. Si guarda nello specchio e teme di non poter fare altro che aspettare che la vita si compia consumata dall’ansia di qualcosa che non arriverà mai. Una privata fortezza Bastiani che sembra non dare possibilità.
Continua a dirsi, esattamente come faceva a sedici anni, che la vita è altrove.
Ma dove?

Nell’incertezza è meglio andare. Internet non le sembra il mezzo migliore per organizzare il suo viaggio. Il viaggio della vita. È per questo che inizia a sostenere l’editoria specializzata acquistando atlanti, itinerari, cartine stradali, mappe, mappamondi, guide. Ogni mattina mentre sorseggia il caffè si arma di cartina e disegna a matita il suo percorso ideale. Sogna l’Europa, sogna l’Asia. Si avventura verso l’America centrale e poi percorre le Ande a piedi per arrivare in Argentina. Si immagina a ballare il tango in una piazza di Buenos Aires, ripercorre, in qualche modo, le rotte del Gabbiere e sogna ad occhi aperti di andare alla ricerca di quell’altrove dove si nasconde la vita vera. Si ritrova faccia a faccia con un leone nella savana, ma è soltanto il suo gatto che le ricorda con uno sbadiglio che anche lui ha fame.

Il percorso tracciato ieri non la soddisfa oggi. E con un colpo solo cancella l’itinerario e disegna nuovi tragitti. Stavolta sogna l’Europa. Si immagina per mesi a salire e scendere da treni zigzaganti tra gli slavi del sud. Si vede a Sofia per scoprire che il trapassato remoto è un periodo ipotetico perché nessuno dei viventi potrebbe testimoniarlo. Arriva a Varna per sentire gelare il cuore di meraviglia e poi alla ricerca delle repubbliche autoproclamatesi. E pensa di copiarne lo Statuto e, nelle pietre tra la Turchia e la Russia, di adattare quelle proclamazioni di indipendenza a se stessa. E perché non andare a Mosca? Si chiede una mattina e poi da lì attraversare lo stretto di Bering e arrivare in Alaska? E poi perché non percorrere il Rio delle Amazzoni e a questo punto perché non andare in Grecia alla ricerca delle Amazzoni? Nei suoi sogni torna a Praga per un’altra volta ancora. Alla ricerca di conferme e di speranze nascoste tra le statue e custodite dalla Vltava per tornare a camminare di notte tra i quartieri, a sentire i versi dei poeti e a mescolare i desideri con l’eco dei passanti di Praga.

Disegna le rotte e poi le cancella il mattino successivo per tracciarne di nuove. Sempre diverse, sempre infinite come il viaggio della vita.
Perché la vita è sempre altrove.

Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

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