Il destino dei guardiani

di Paola Lombardi
Gli animali corrono in avanti, all’impazzata. Sembrano un esercito in rotta. Sembrano disertori che tentano di salvarsi la vita con addosso il peso della sconfitta. Corrono, corrono in tutte le direzioni. Nella foga si feriscono reciprocamente, si ostacolano l’un l’altro. Corrono avanti tenuti a freno e guidati dai bastoni che gli uomini usano con destrezza. Alle spalle degli animali vanno i cani abituati alle pecore e alle capre. Confusi con gli animali che custodiscono corrono ai lati del gregge. Appena la velocità diminuisce, un cane nero smette di correre e nel camminare si rivela zoppo. La zampa posteriore non tocca terra e procede con un’andatura bizzarra che lo fa apparire vulnerabile. È zoppo ma non cede. Non lascia il proprio compito di guardiano del gregge. Sembra una pecora nera tra le pecore. Risponde ad un richiamo scritto nella sua identità di cane pastore e nessuno sembra vedere la sua sofferente andatura di cane zoppo.

Rispondi

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie anche di terze parti per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi