Una terra insanguinata, dall’Olocausto di Babij Jar allo Holodomor alla guerra di oggi. L’Ucraina nel contesto storico e culturale europeo

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In silenzio, composti, attenti: gli studenti della Rete delle scuole di Cassino per Letterature dal Fronte hanno assistito al primo incontro della XVIII edizione del premio internazionale Città di Cassino Letterature dal Fronte con una partecipazione emotiva molto forte.

Nella sala conferenze del Liceo “Pellecchia” tutte le classi coinvolte nel progetto, con la partecipazione da remoto del Liceo “Petrarca” di Trieste e la Scuola Italiana di Atene, e insieme agli insegnanti hanno inaugurato il percorso culturale che quest’anno sarà dedicato alla letteratura ucraina.

L’obiettivo principale di Letterature dal Fronte è dare concretezza al motto ispiratore “Conoscere le crisi dell’Umanità per costruire la pace” e offrire agli studenti di ampliare gli orizzonti della conoscenza e misurarsi con la lettura di opere legate a un Paese che sta vivendo o ha vissuto una situazione di conflitto.

Dopo i saluti del preside del Liceo “Pellecchia”, Salvatore Salzillo, ha preso la parola la presidente di Letterature dal Fronte Clara Abatecola che ha spiegato i temi della giornata rivolgendosi direttamente ai ragazzi: In questi giorni, riflettendo sulle cose che volevo dirvi, ho pensato quanto la memoria, per ognuno di noi, sia circoscritta al nostro mondo; la memoria è la traccia degli eventi che abbiamo vissuto, incisa nella nostra mente. E il 27 gennaio, torniamo tutti gli anni, a scuola, nelle manifestazioni istituzionali, a ricordare (doverosamente) gli oltre 40mila ebrei italiani strappati alle loro case, separati dai loro cari, privati dei loro diritti, umiliati e portati a morire nei lager. E ci viene naturale rifiutare tanto obbrobrio.

Nel 2005, l’assemblea generale delle Nazioni Unite dichiarò il 27 gennaio giornata internazionale della memoria, per ricordare le vittime della Shoah, quell’eccidio che non sappiamo commentare se non con la parola ORRORE. Quell’orrore che il fanatismo nazista portò in tutta l’Europa.

E noi, in un mondo dove il dolore, le crisi dell’umanità, diventano il filo rosso che unisce le nostre società, dove la cosiddetta globalizzazione diventa palpabile, abbiamo il dovere di portare la nostra conoscenza anche fuori i confini del nostro Paese.

Ecco perché la prima tappa del percorso dedicato alla letteratura ucraina si è tenuta a ridosso della Giornata della Memoria. Come ha aggiunto Clara Abatecola: L’Ucraina era uno dei paesi dove viveva una delle comunità ebraiche più numerose in Europa e che fu sterminata dal furore nazista, durante il periodo di occupazione. La città più colpita fu Odessa dove la popolazione ebrea costituiva un terzo degli abitanti e dove nell’ottobre del 1941 furono massacrati 100mila ebrei.

Ma la pagina di storia più raccapricciante per l’Ucraina fu scritta a Babij Jar, una località alla periferia di Kiev. nel settembre 1941. In questo momento stanno passando sullo schermo delle immagini relative proprio a questo eccidio.

Una terribile tragedia collettiva che segue di circa un decennio un’altra terribile pagina della storia ucraina: lo Holodomor che determinò la morte di circa 5 milioni di civili per fame.

Due vicende terribili che si inseriscono in una storia complessa in una terra contesa da sempre come ha spiegato Lorenzo Pompeo, studioso, docente e interprete (a lui si deve il primo vocabolario ucraino-italiano). Dalla Rus’ di Kiev alla soglia della storia contemporanea il professor Pompeo ha guidato gli studenti in un suggestivo viaggio culturale da cui sono emerse contraddizioni e contrasti tra Est e Ovest.
L’incontro moderato da Licia Pietroluongo, dirigente scolastico dell’istituto capofila, il Liceo “Carducci” si è concluso con le domande dei ragazzi che hanno iniziato la lettura dei romanzi “I dodici cerchi” di Jurij Andruchovyc, “Una passeggiata nella zona” di Markijan Kamyš, “Il convitto” di Serhij Žadan e il saggio storico “Le porte dell’Europa” di Serhij Plokhy.

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