Venerdì 17, un gatto nero e il nero di seppia

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di Paola Lombardi

“Buongiorno”, bastò varcare la soglia della pescheria e salutare per attirare l’attenzione del donnone che si aggirava tra le casse e il ghiaccio nel tentativo di pulire enormi seppie dall’apparenza minacciosa. “Vorrei il nero di seppia” chiese il cliente con lo sguardo perplesso e la titolare gli restituì un’occhiata incerta come chi non è sicuro di aver capito bene per poi aggiungere: “E le seppie non le vuole?”.

Come guidato dalla perentorietá dello sguardo della pescivendola si ritrovò a dire: “Certo, sì anche le seppie”. Proprio in quel momento fece la sua comparsa dal retro del negozio un florido e sinuoso gatto completamente nero. Il grosso micio iniziò a compiere ardite evoluzioni intorno alle gambe del cliente. In quel momento la voluminosa commerciante scoppiò in una irosa sequenza di ingiurie sotto lo sguardo interdetto del cliente. “Si è rotta la sacca. Prenda le sue seppie e se ne vada”. “Ma io volevo soltanto il nero di seppia non le seppie”. “Come si permette – tuonò l’impetuosa pescivendola – se ne vada”.

Il gatto, invece, sembrò preda di un innamoramento per il cliente continuando a strusciarsi tra le sue gambe. Proprio sulla porta il cliente perse l’equilibrio e dopo una buffa piroetta precipitò a terra. Dolorante e ancora sull’asfalto si ritrovò il grosso micio addosso. Cercò non senza fatica di rimettersi in piedi allontanando il gatto nero che invece non aveva nessuna intenzione di lasciar andare via il cliente. Una volta in piedi e con la busta di seppie in mano il cliente attraversò la strada. Quasi al centro della carreggiata il grosso micio nero attraversò anche lui la strada nel tentativo di raggiungere l’uomo.

Il gattone nero provocò una reazione inusuale. Una brusca frenata a destra, un’altra altrettanto rumorosa a sinistra e il rumore di uno schianto furono i segnali che qualcosa era accaduto. L’uomo rimase immobile sulle strisce pedonali mentre il nero felino faceva avanti e indietro tra il ciglio della strada e l’uomo con la busta di seppie gocciolanti in mano. ‘Ma che fai? Sei impazzito?” gli urlò in faccia un automobilista. Il cliente si sentì minacciato e spaventato balbettò: “Sto solo attraversando la strada. Sono sulle strisce pedonali”. “E anche il tuo brutto gattaccio. Guardalo! Sta attraversando avanti e indietro. Ma lo sai che oggi è venerdì 17? Non bastava questo anche il tuo brutto gatto nero che ci attraversa la strada ci voleva?”.

Un altro automobilista sceso dall’auto si lanciò verso il gatto con l’intento evidente di catturarlo. Ma il micione dopo un’ultima affettuosa strusciata tra le gambe del cliente sfuggì all’agguato e tornò a rifugiarsi nella pescheria lasciando l’automobilista superstizioso con un palmo di naso. Il cliente, nella concitazione, non si accorse che la busta si era rotta e che le seppie erano sguasciate sull’asfalto. Non se ne accorse nemmeno l’automobilista che scivolò mettendo il piede sulla seppiolina caduta. L’altro automobilista rise e il cliente ne approfittò per darsi alla fuga gettandosi alle spalle la busta della pescheria.

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