I susumelli santagatesi

Franca e Severina con i susumelli
Tempo di lettura: 3 Minuti

di Paola Caramadre e Antonio Nardelli

Il segreto, è l’olio. Almeno così dicono le esperte.

A vedere come lavorano, come si adoperano per impastare, manipolare, friggere, preparare, condire, forse il segreto è sentirsi tutt’uno con l’atmosfera della festa. Forse, il segreto è entrare dentro il clima del Natale, è percepire tutto questo, ovvero l’elaborata preparazione di un dolce tradizionale, come una gioia, come il preludio migliore della festa.

Ogni regione, ogni paese, ha il suo piatto forte, la sua tipicità enogastronomica. Negli ingredienti, nelle ricette, nei riti, si nascondono le pagine più profonde e più importanti di una storia collettiva e familiare.

In prossimità dei grandi eventi dell’anno, che un tempo erano legati ad eventi astronomici particolari e poi si sono stretti ad avvenimenti religiosi, ogni paese ha un profumo diverso, unico, il profumo che si spande dalle cucine e dai forni.

A Sant’Agata di Puglia si prepara un dolce per Natale. I susumelli santagatesi. Piccoli intrecci fatti con un impasto di farina fritti nell’olio bollente e conditi con una granella di miele e frutta secca.

Un dolcissimo, piccolo, biscotto che racconta storie di secoli e si porta dietro il sorriso delle donne, i loro canti, il loro farsi compagnia, sostenersi davanti al camino acceso per preparare quei minuziosi impasti che senza felicità nel prepararli non avrebbero il sapore che hanno. Ci vuole gioia per non sentire la fatica, ci vuole maestria e condivisione per non sentire il peso della stanchezza, e la consapevolezza che ci vuole amore per preparare da mangiare. Soprattutto a Natale.

La ricetta dei susumelli

Ingredienti

  • 1 kg di farina bianca
  • 200 grammi di farina di semola macinata
  • 400 grammi di olio (è fondamentale usare l’olio di oliva sia per l’impasto che per la frittura)
  • circa 100 grammi di zucchero
  • vino quanto basta, per un kg 3 bicchieri circa

Preparazione

Scaldare l’olio e mescolare con le farine e lo zucchero, poi scaldare il vino e spremere le arance o il mandarino e impastare fino ad ottenere un impasto liscio e morbido.

Una volta fatto l’impasto tagliare dei rotolini di circa 5 centimetri e con le dita passarli sulla grattugia capovolta o sulla tavolozza degli gnocchi.

Unire tre rotolini dalla punta e friggere. Quando sono dorati si lasciano raffreddare e poi si condiscono con miele, mandrole e noci tostate con un po’ di buccia grattuggiata di arancia.

La spiegazione è stata ampiamente illustrata da Franca e Severina che ringraziamo.

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