Diario di un pendolare

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di Claudia D’Ovidio

Viaggio in treno e da maggio faccio la pendolare nella tratta Castro dei Volsci-Roma Termini, percorrendo ogni giorno circa 200 km in più di 3 ore e mezzo (nette) di viaggio. In realtà almeno 4 ore e mezzo della mia giornata sono dedicate ai viaggi. Questo, ovviamente, si riferisce alla “normalità”, escludendo eventi eccezionali come guasti ai binari o (molto più frequenti) alle motrici o ai vagoni, o addirittura come si sta verificando nell’ultimo mese, DISASTRI. La normalità è semplicemente la sicurezza di arrivare (prima o poi). Non c’è alcuna garanzia sugli orari, se non il fatto che sistematicamente quando va tutto bene, ci sono almeno 10-20 minuti di ritardo su un’ora e mezzo di viaggio.

Io però timbro il cartellino: chi mi ridà tutti i minuti che perdo ogni giorno?
La qualità del servizio è peggiorata negli ultimi 20 anni in maniera esponenziale. I treni normali (quelli che non richiedono il pagamento di alcun supplemento) sono sempre di meno perché non vengono rinnovati, mentre l’utenza è naturalmente sempre più ampia. La qualità e la pulizia dei vagoni lasciano veramente a desiderare, spesso la mattina assisto a dei rituali di persone che sono costrette a coprire i sedili con grandfulard per potersi sedere, ad appiccicare con lo scotch un fazzoletto di carta per poter appoggiare la testa, lo confesso a volte l’ho fatto anch’io: vi assicuro ragazzi i sedili fanno schifo! anche a causa della diminuzione del personale che effettua le pulizie.

Un altro aspetto assurdo della cattiva funzionalità è la temperatura delle carrozze: quest’estate, a volte, ho rischiato il collasso perché spesso non funzionava l’aria condizionata in vagoni dove i finestrini erano bloccati, era da restare senza fiato!

Ora invece si verifica che in metà delle carrozze non c’è riscaldamento e quindi si gela, in altre la temperatura è altissima è si è costretti a viaggiare con i finestrini aperti! Semplicemente assurdo!
Spesso viaggiano con un numero di vagoni inferiore rispetto a quanto previsto e necessario, al mattino da Frosinone i passeggeri non trovano più posto a sedere, vi assicuro che è massacrante stare per più di un’ora in treno in piedi; al ritorno se arrivi all’ultimo minuto come me difficilmente ti siedi, io in attesa che si liberi un posto sono costretta a sedermi sui gradini, vi lascio immaginare come sono ridotti i miei vestiti!
Ora c’è il nuovo orario la cui caratteristica più evidente è che i caratteri sono stati rimpiccioliti, nonostante la qualità dell’informazione sia più o meno la stessa di prima.

Buon viaggio!

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