Solo l’odore del vento

Il castello di Vairano Patenora
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L’odore del vento, il sole radente l’orizzonte. Qualche corvide attraversa in picchiata la prospettiva del cielo, mentre le foglie riarse dal sole crepitano intorno.

I merli, le feritoie, il ponte di accesso. Ruderi, ruderi ancora forti e capaci di sostenere il peso del tempo. Ruderi che sanno ancora parlare, raccontano di una fortezza e di un popolo, raccontano degli Aragonesi e dei D’Avalos, raccontano di un motto “Assediando Vairano non ottenne nulla” e di Federico II.

Il castello di Vairano Patenora si staglia contro il cielo e contro il tempo. Resiste con le sue cupe spoglie di pietra per continuare a raccontare di una terra di confine, lontana e insieme vicina, nascosta e nello stesso tempo visibile.

Per raggiungere il castello e il borgo fortificato di Vairano Patenora bisogna allontanarsi dalle strade a lunga percorrenza, discostarsi dai percorsi abituali e inerpicarsi su stradine immerse nella natura. Bastano pochi chilometri di tornanti per raggiungere il borgo medievale. Si respira un clima irreale tra questi vicoli di ciottoli e tra queste case romite, il silenzio trascina l’odore del vento. Il castello si staglia come una fortezza inespugnabile con il suo soffitto di cielo e le sue mura che somigliano ad una gotta di ferro logorata da troppe ferite. Varcata la soglia del portale di accesso si entra in un tempo fantastico. Questo luogo potrebbe essere ovunque, potrebbe essere lungo le rive della Loira, a strapiombo sulle scogliere irlandesi, oppure ad un passo dalla foresta Nera. Siamo invece sul limitare del Regno delle Due Sicilie, nell’Alto Casertano.

L’odore del vento stormisce tra la vegetazione vorace che ingoia brandelli di mura e resti di abitazioni. Il borgo si stende intorno alle mura della fortezza, nasconde alcune case ancora animate e vissute, da qualche parte risuona una tv accesa, e in un angolo, a due passi dalla chiesa di San Tommaso, un piccolo e caratteristico pub accresce la magia del luogo, rendendolo ancora più immaginario. Lo scenario si veste dei colori della notte e il cielo stellato diventa un amico con il quale scambiarsi i sogni.

Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

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