Sfidando il cielo

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È bello pensare che le montagne siano figlie di cui Madre Natura va molto gelosa. Infatti, le ha lì, che sembrano quasi toccare il cielo; belle ed intoccabili.

A protezione delle sue figlie ha messo altri suoi figli anche se di un altro regno. L’aquila reale, pronta a sorvolarle per scrutare ogni minima incursione. Lo stambecco che con la sua corsa dà sollievo a quei suoli e tanti altri ancora.

Per renderle inviolate ha usato una maggiore generosità facendole diventare altissime; infatti, voleva proteggerle dai suoi figli umani, riuscendoci per molti anni.
Però, spesso accade che gli uomini e le montagne si innamorino. Più questo amore aumenta e più cresce nell’uomo la voglia di arrivare nel profondo del cuore della montagna, che è nascosto nella vetta.

C’è un unico modo, però, per raggiungerlo, ed è “Sfidando il cielo”; perché è uno dei mezzi più potenti che Madre Natura usa per difendere le sue figlie. Con la pioggia, la neve, gli sbalzi termici cerca in tutti i modi di vincere questa sfida. Alcune volte perde, ma la maggior parte delle volte vince, creando sofferenza ad altre madri.
Ma la sfida al cielo non ha regole di gioco, ha un unico fattore comune la passione e l’amore di quello che si fa. Madre Natura ama le sue figlie, gli uomini amano esplorare quelle terre incontaminate nei silenzi che li circondano quasi ad abbracciarli.
Altre volte, uomo e montagna cedono a quest’amore senza il permesso di Madre Natura. Ma non è l’uomo che si prende la vetta della montagna; bensì è quest’ultima che si prende l’anima dell’uomo, tenendola per sempre con sé.

Antonella Branca

Sono nata qualche annetto fa, cresciuta in un piccolo paese ricco di storia e tradizioni, a pochi passi dal mare, dove tuttora fuggo appena possibile. Ho frequentato la biblioteca del mio paese e sono cresciuta con lei, nel 2004 insieme con alcuni compaesani abbiamo fondato un’associazione culturale e creato un piccolo giornale a diffusione gratuita dal titolo “Sciuccaglie”. Sempre in quell’anno con un gruppo di amiche ci siamo occupate del nascente Museo della Pietra e siamo state formate per essere guide turistiche. Appassionata di seggi elettorali e politica, nel 2005 ho svolto un percorso universitario per l’accesso delle donne in politica e nelle istituzioni; lì mi sono innamorata della storia delle donne e della condizione femminile. Ho partecipato, dietro le quinte, a un progetto sulla guerra e le violenze di quel tempo. Nel 2010 ho creato un blog tutto mio, dove raccontare di viaggi nelle tradizioni popolari, nelle ricette italiane e della cucina povera. Ho scritto storie d'amore e di amicizia, e altro ancora. Scherzosamente mi definisco un po' giornalista, un po' food blogger, un po' storica. Ma sognatrice, romantica e solare; schietta, diretta e determinata.  Cerco di trasmettere i sentimenti che catturo nel mio vivere quotidiano, spesso con ironia dico: "Sono una scrittrice, qualsiasi cosa tu dica o faccia può essere utilizzata in una storia". Ho partecipato alla prima edizione del premio letterario “Veroli Alta”, con il testo C’era una volta il paese di pietra, nel 2013 e sempre in quell’anno ho scritto il mio libro auto-prodotto, non in vendita perché è la mia bomboniera di nozze; dal titolo “IL SAPORE DEI RICORDI”. Ho collaborato con varie realtà e dal 2016 con immenso piacere scrivo per voi di tantestorie.it.

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