Sconosciuti persi tra la folla

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di Paola Lombardi
Ci vediamo tra la gente. Ci vediamo soltanto. Ci osserviamo da lontano, come se la gente intorno a noi fosse un paesaggio di alberi senza voce. Ci guardiamo senza dirci nulla, nemmeno un accenno di sorriso. Noi sappiamo quello che nessun altro può sapere. Conosciamo il valore delle parole e per questo non ne sprechiamo nemmeno una. Il silenzio ci avvolge come un sipario mai chiuso. I giorni migliori sono quelli in cui non abbiamo avuto niente da fare, nessun posto dove andare, nessun appuntamento da evitare. C’è stato il sole, ci sono state le nuvole che hanno attraversato veloci i nostri occhi. Ci sono stati tutti i ricordi che ci hanno resi simili per un certo tempo, ci sono state tutte le emozioni alle quali non abbiamo mai dovuto dare un nome.

Ci vediamo tra la gente, ci riconosciamo senza darci nessun cenno di intesa. Riascolto le tua voce senza sentirti parlare, rileggo i tuoi pensieri a ritroso come se passassero sullo schermo dello specchietto retrovisore.

La verità è che siamo due estranei. Ci vediamo tra la gente e non ha nessun senso fare finta di niente. Non abbiamo più niente da dirci. Siamo lontani come non lo siamo mai stati prima. Due sconosciuti che sanno benissimo che non dovrebbero mai incontrarsi. La teoria delle rette parallele, quei piccoli angoli sganciati dalla ragione che ballano nel vento, perché dovremmo rivolgerci la parola o un cenno di saluto?

Ci siamo conosciuti una volta, ci siamo detti tutto quello che potevamo dirci, adesso a cosa serve continuare?

Va bene così, va tutto bene, meglio lasciarsi andare. Ti allontani, a passo spedito. La gente intorno a noi torna a rumoreggiare, ad avere una voce multiforme, il momento è passato. Siamo guariti tutti e due, siamo tornati ad essere due sconosciuti persi tra la folla.

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