Sconfitti

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di Paola Lombardi

Lo vedo tutti i giorni che sono sconfitti. La sconfitta la leggo sulle facce della gente che lavora. Quelli che non lavorano hanno i lineamenti dei disertori; sulla loro fronte passano le nuvole dell’angoscia perché temono di essere arrestati e le nebbie felici di chi non ha niente da perdere. Ma quelli che lavorano, poveri loro, hanno le facce segnate per sempre!

Eccoli alle prese con le piccole grane quotidiane, eccoli con le labbra sporgenti pronti a digrignare i denti alla prima occasione. Eccoli, con gli occhi stanchi e svuotati, senza sogni da coltivare, disposti a tutto pur di difendere i loro piccoli privilegi. Eccoli, con le mani adunche a stringere ore, permessi, progetti. Eccoli, schiavi del pettegolezzo e della delazione. Eccoli, soli, arrabbiati, tutti sofferenti di gastrite.

Loro attribuiscono i problemi di stomaco allo stress della vita moderna, si illudono! Non è così. Soffrono di gastrite perché non possono spolpare le ossa dei colleghi, soffrono perché devono contenere il desiderio di sopraffazione.

Risparmiano, guardano la televisione, leggono i titoli degli articoli sull’iphone, indossano maglie firmate, ma quelle ridicole, perché solo quelle possono permettersi, e piegano la schiena, omaggiano il potere, lo venerano sperando di raggranellare briciole e consentono al potere di usarli come gradini per salire più in alto. E loro giù! proni, senza parole da pronunciare, senza diritti da reclamare.

Ormai pensano che i diritti siano vuote parole inutili che impediscono la felicità e il benessere. Certo che è così quando la felicità è appropriarsi di qualcosa che non spettava a noi. Certo che è così quando il benessere è un irresponsabile privilegio di polvere.

Eccoli, gli sconfitti di questa parte d’Europa, eccoli con le loro lamentele, le loro misere speranze fatte di figli, scuole, palestre, vacanze, estetisti, parrucchieri, partite di calcio, serie televisive, pay tv e tv on demand.

Eccoli, gli uomini e le donne che non avranno mai il coraggio di alzarsi in piedi, che non avranno mai il coraggio dei loro sogni. Eccoli, scarafaggi giganti che tremano ad ogni bolletta e acclamano il più promettente dei bugiardi.

Eccoli, gli sconfitti sono questi, questi esseri umani disumani, questi uomini potenziali assassini, certamente ladri del loro stesso futuro. Eccoli gli uomini e le donne che non possono opporsi a nessun sopruso perché non sanno che sono animali sociali.

È per questo che vado di città in città e parlo a tutti i miei simili. Miagolo alla luna e chiedo a tutti i gatti del mondo di sognare con me. Se tutti sogneremo la stessa cosa, saremo padroni del mondo! Io lo so, lo sapranno anche loro e miagoleremo una notte la nostra vittoria!

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