Noialtri e Padre Pio

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La messa.
Non una qualunque.
Quella del 23 settembre, San Pio da Pietrelcina.
Una funzione semplice e toccante; che scalda il cuore e rinsalda il rapporto con il nostro santo patrono. È questo l’evento che si ripete ogni anno; ma c’è dell’altro.
Decennale, giorno più, giorno meno, della nostra Vds Protezione Civile. Tra una preghiera e l’altra tornano alla mente cose e persone, consapevoli del valore delle une e delle altre.
Non si può afferrare il tempo. Si perde tra un fuoco, un’alluvione, una festa di paese, una sagra, una cerimonia. Si passa dalle preoccupazioni all’euforia in un attimo. Ciò che resta sono le umiliazioni di chi non apprezza le nostre opere, l’odore di bruciato, i flabelli consumati e anneriti dal tempo, i colori nitidi nella mente, la vista di un bambino e le emozioni che vanno dritte al cuore e lì restano per sempre.
Foto. Tante foto. Perché se l’emozione è di chi la prova, lo scatto appartiene a tutti.
Un parroco che sa leggere nelle nostre anime, un coro dalle note giuste.
Fuori piove, anche questa è musica. Favorisce il fluire dei pensieri.
Imbotti, vicoli, mattoncini intrecciati a pietre distese, sentieri, terre infinite. Sono paesi che incontriamo, diversi ma simili. Nell’attesa aiutiamo la vecchietta ad attraversare la strada e consoliamo il bambino che ha perso il suo cagnolino. Da salvare ci sono la storia, le tradizioni, i segni del tempo che li hanno incisi.

L’offertorio.
Le divise dei volontari non sono più fosforescenti come una volta ma raccontano storie, quelle vere:
La tuta, per non sporcarsi di sangue;
L’elmetto per proteggere la testa;
I guanti affinché le mani possano sopportare meglio la fatica;
La radio, per comunicare che è tutto sotto controllo;
Il flabello, che ricorda gli attrezzi dei nostri nonni.

Dieci anni. O pochi, o tanti.
Tra ringraziamenti e auguri la funzione corre via, veloce, come un refolo di vento che si trascina in cielo l’ultimo fumo dell’ultimo fuoco.
Meravigliosa creatura

Bruno Di Placido

Volontario della V.d.s Protezione Civile di Cassino, impegnato in vari aspetti del sociale, lettore e, da qualche anno, anche scrittore con un’ambizione dichiarata: riuscire a fondere ragioneria di cui vive e prosa con la quale sogna.

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