Modella per un giorno

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La passerella è pronta, il pubblico anche. Il tappeto rosso sgargiante attutirà il passo felpato ed emozionato delle giovani modelle. Intanto la giuria si accomoda al proprio tavolo riservatole dagli organizzatori e il presidente indica con il pollice che è tutto a posto. Si può iniziare.

La presentatrice introduce la serata e all’improvviso il gioco diventa serio, perché anche il gioco ha le sue regole. La giuria dovrà valutare le modelle in base al portamento, alla bellezza, all’eleganza e alla simpatia che riusciranno a trasmettere nei pochi minuti che avranno a disposizione. Per qualcuna il momento rappresenta l’inizio di un sogno, per altre è solo l’occasione per fare qualcosa di diverso. C’è pure chi ha già rinunciato all’eventuale carriera per vivere la propria libertà e c’è qualcuna, invece, che non ha saputo dire di no alla propria mamma che intravede nella figlia una possibilità di riscatto. E le mamme, in particolare, sono le più attente ed emozionate e vigilano affinché tutto vada per il meglio. Giudicare è imbarazzante, farsi giudicare lo è ancora di più. Quando la differenza è marcata non c’è problema, ma quando le concorrenti si equivalgono tutto è più difficile.

Dopo un primo giro dominato da una comprensibile emozione, le modelle si sciolgono e tornano a essere sé stesse. Ne trae giovamento la platea che può distendersi e ammirare la bellezza fattasi arte nel frattempo. Il pubblico gradisce e applaude, e più applaude e più l’esito è incerto. Finisce l’esibizione, i giurati votano. Il presidente procede con il conteggio. Incredibile, c’è un ex aequo. Tutti i giurati si guardano in faccia. Che fare? Arrivano gli organizzatori e dopo qualche minuto di conciliabolo si decide di far sfilare nuovamente solo le due che si contendono il podio senza rivelare, per aggiungere ulteriore suspense, di quale posizione si tratti. E le due, tra l’emozione di potercela fare e la tensione della nuova esibizione, concedono il bis. Come la prima volta, si equivalgono in tutto e per tutto mettendo in crisi la giuria che non sa come fare. E mentre una delle due si gira per ripercorrere a ritroso il tappeto rosso, si apre in un sorriso pieno che è un inno alla vita. La giuria immediatamente decide all’unisono: vince colei che ha sorriso, perché, se è vero che la bellezza è un dono di Dio, il sorriso è una conquista dell’uomo. Qualcuno protesta, ma il presidente conserva la lucidità necessaria e riesce, con le sue doti umane e professionali, ad andare oltre l’amore e a racchiudere la serata in un unico messaggio che ogni ragazza, modella per un giorno, dovrà portare con sé: “Sorridete sempre, ogni istante, in tutte le occasioni. Fatene una regola di vita, perché verrà un giorno in cui con quei sorrisi vi asciugherete le lacrime”. E cala il sipario su un giorno che, voto più voto meno, ognuno ha vissuto con l’emozione che merita.

Bruno Di Placido

Volontario della V.d.s Protezione Civile di Cassino, impegnato in vari aspetti del sociale, lettore e, da qualche anno, anche scrittore con un’ambizione dichiarata: riuscire a fondere ragioneria di cui vive e prosa con la quale sogna.

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