Equinozio d’autunno

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“Bambini”, disse la maestra, “il ritorno a scuola coincide più o meno con l’equinozio d’autunno.

Chi di voi sa dirmi cos’è?”, mentre scriveva la parola equinozio sulla lavagna. E loro non se lo fecero ripetere due volte.

“È l’asino di zio”, e tutti a sghignazzare. “Hahaha, è l’asino che ha zio vuoi dire”, puntualizzò un altro, “sennò sembra che zio sia un asino. “Ma che dite”, intervenne il più saputello, “l’equinozio è l’ozio dell’asino… quando l’asino se ne sta tutta la giornata senza fare niente”. E ridevano, ridevano, ridevano.

I bambini ridono sempre. Non si capisce se ridono perché sono felici o perché ti prendono in giro.

Però ridono. E menomale.
Si trovò ad assistere per caso Siano, il bidello. Rideva pure lui. Però si rese conto che c’era poco da ridere nel suo caso; e non tanto perché da tempo oramai lui non era più bambino, ma perché dopo tanti anni ancora non aveva capito cosa fosse l’equinozio. “In effetti sono un ripetente”, pensò.

Siano riparava le maniglie, aggiustava gli infissi preservandoli dagli spifferi, sistemava le porte, sostituiva i pezzi rotti, faceva tutto lui. Il primo ad arrivare, l’ultimo ad andarsene. Che ne poteva sapere lui dell’equinozio.

Quasi ogni giorno si intratteneva di più con i bambini in difficoltà. La mattina correva per arrivare prima del pulmino. Li aiutava a scendere. A Siano piaceva origliare, sapeva che non era una buona cosa ma era più forte di lui. Era un pretesto per esserci, sentire a che livello fosse la sua preparazione. Sempre dietro le quinte, non era da tutti, per una vita attore non protagonista. Maestre, alunni e famiglie, la scena tutta loro invece.
La sera Siano prese il suo vecchio computer, gli tolse un po’ di polvere dalla superficie e lo accese; lento ma ancora funzionante. Dopo qualche tentativo a vuoto su internet riuscì ad accedere alla definizione di equinozio e lesse che l’equinozio è quando le ore del giorno coincidono in quantità con quelle della notte. Richiuse il computer e si addormentò.

Il giorno dopo, sempre origliando, sentì la maestra spiegare ai suoi bambini cosa fosse esattamente l’equinozio.

La sentì pure affermare che il progresso e la tecnologia non potranno mai eguagliare la natura e che fino a quando l’uomo vivrà di emozioni il mondo girerà per il verso giusto.

Bruno Di Placido

Volontario della V.d.s Protezione Civile di Cassino, impegnato in vari aspetti del sociale, lettore e, da qualche anno, anche scrittore con un’ambizione dichiarata: riuscire a fondere ragioneria di cui vive e prosa con la quale sogna.

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