Note dall’alto – Tschingel

By Unknown author - http://www.alpine-club.org.uk/photolibrary/album.html, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12671624
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William Augustus Brevoort Coolidge, nato il 28 agosto 1850a New York e morto a Grindelwald (Svizzera) l’8 maggio 1926, è stato uno dei pionieri dell’alpinismo nella seconda metà dell’Ottocento. All’età di quindici anni si trasferì in Europa, forse per motivi di salute; qui venne preso sotto la protezione della zia Meta Breevort, che lo iniziò alla pratica dell’alpinismo.

A soli 18 anni, in compagnia della zia e della guida Christian Almer, cominciò ad inanellare una serie di esplorazioni e prime salite sulle maggiori cime delle Alpi svizzere e del Delfinato che stupirono il mondo dell’alpinismo, tanto che nel 1870 venne accolto per acclamazione nel prestigioso Alpine Club inglese, una associazione elitaria il cui ingresso era riservato ai soli uomini (la zia Meta non venne mai nominata socio in quanto donna, benché fosse presente in molte delle salite del nipote). Instancabile, nonostante le attività di studio, di insegnamento e della carriera ecclesiastica, proseguì l’attività di alpinista fino al 1900 quando, avendo ormai salito tutte le vette più importanti delle Alpi Occidentali, si ritirò dedicandosi solo allo studio, alla scrittura e alla corrispondenza con altri alpinisti.

Quello che pochi scritti riportano è il nome di Tschingel, il compagno che con lui scalò 30 cime (compresi Monte Bianco e Monte Rosa), alcune delle quali in prima salita assoluta. Un aneddoto in particolare merita di essere raccontato: durante la salita della Grande Ruine, Tschingel fu lasciato all’accampamento; in seguito, quando Coolidge era già sulla cima (una salita su ghiaccio non banale, compiuta con guida, corda e piccozza), Tschingel si avviò da solo e salì la stessa cima compiendo la seconda salita assoluta senza guida e senza aiuti.

Anche Tschingel non fu mai ammesso all’Alpine Club (venne solo proclamato “membro onorario” da un gruppo di buontemponi) nonostante il suo straordinario curriculum. Nell’esclusivo Club inglese di fine Ottocento, caratterizzato da razzismo, misoginia ed elitarismo, Tschingel non poteva essere accettato (anzi, accettata) per tre motivi: in primo luogo perché femmina, in secondo luogo perché meticcia, in terzo luogo (ma questo di gran lunga il meno importante) perché Tschingel era un cane.

Di Hills & Saunders Upload, stitch and restoration by Jebulon – Bibliothèque nationale de France, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27199658

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