Storie dal carcere, racconti di vita oltre le sbarre

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di  redazione
Storie. Persone. Volti. Mani. Speranze sempre troppo fragili in un luogo in cui si sta senza libertà e, di conseguenza, senza sogni. Eppure è proprio nell’unico posto in cui è difficile credere ai sogni che accadono piccoli miracoli che accendono nuove speranze. La speranza di una vita diversa fuori da qui.

Il qui è la casa circondariale San Domenico di Cassino. La struttura, aperta nei primi anni ’50, accoglie circa 300 detenuti. Negli ultimi anni, sono state aperte 2 nuove sezioni, una delle quali destinata ai detenuti cosiddetti sex-offender.

è un mondo a se stante  che, anche grazie ad una direzione al femminile, ha trovato gli strumenti per aprirsi all’esterno. La direttrice è Irma Civitareale affiancata da Maria Antonietta Lauria e Daniela Puglia. Le difficoltà non mancano come in qualunque altra struttura detentiva che fa i conti con la carenza di organico e con la riduzione dei fondi, ma qui si respira un clima diverso.

Questo luogo è un ponte tra il dentro e il fuori dove ognuno porta con sé la sua storia e affronta i suoi mondi, quelli lasciati alle spalle e quelli che si vorrebbero costruire fuori. In mezzo ci sono percorsi formativi, rinascite morali, diplomi, laboratori di scrittura creativa, corsi di teatro e ci sono i sogni che prendono forma. Gli ospiti della casa circondariale sono piuttosto giovani e molti di loro hanno alle spalle storie ingiuste, non di ingiustizie subite, ma ingiuste perché raccontano di spaccati dolorosi in contesti che non vorremmo mai vedere.

Insieme  alla  dottoressa Civitareale e al reponsabile dell’area giuridico pedagogica Enzo Tozzi si sono aperte le porte della piccola sala colloqui dove abbiamo incontrato due detenuti. Abbiamo parlato, ci siamo raccontati. Le loro storie sono molto diverse tra loro e simili nello stesso tempo. Il primo vuole fare il cantante, ha un voce potentissima e in carcere a Cassino ha avuto l’opportunità di girare un videoclip realizzato da videomaker professionisti in cui il suo talento parla da solo. Il secondo è un ragazzo giovanissimo che ha attraversato l’Africa e ci ha raccontato di un inferno chiamato Libia. Quando uscirà farà il volontario mettendo da parte il mestiere di calciatore che aveva iniziato. Le loro storie sono entrate nel cuore di tantestorie e sono nella sezione storie vere.

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