Nera e Libera

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di Rino Tarallo

Occhi, capelli e pelle, la sua stessa esistenza sembra conoscere un unico colore il nero. Il suo nome è Libera.
Gli ultimi mesi della sua vita troppo somiglianti ai tanti suoi compagni di sventura in fuga da un continente irrimediabilmente nero.
Niente documenti, niente affetti. Parole come famiglia, speranza, amicizia cancellata dalla sua giovane vita come inghiottite da un buco, anch’esso, nero.

Libera ha 16 anni e troppo orrore negli occhi, 2649 chilometri percorsi fra insidie, dolore e violenza fino all’arrivo in un altro paese in guerra dove però si scorge, almeno così crede, un’idea di futuro.
Ad attenderla altre aberrazioni sino all’agognata partenza… poi il barcone, la salsedine, il tanfo del kerosene, le malattie e quel mare, sempre nero.
Libera approda un afoso giorno di agosto sulle nostre coste e immediatamente sulla sua vita si palesa un altro mostro tentacolare, la burocrazia.
E così qualche solerte funzionario decide arbitrariamente che i suoi 16 anni diventino 19.
Può sembrare una sciocchezza ma così non è.
È costretta a vivere con adulti che non conosce, ma Libera, fedele al suo nome, fugge senza una meta dalle avances non richieste, da quella burocrazia che non comprende.

Corre Libera, ma Libera è giovane e bella, è un piatto troppo appetitoso per gli schiavisti del nuovo millennio.
E allora fugge ancora, non si arrende e chissà come trova due “zii”, due persone, una casa, l’affetto e quei maledetti documenti che sì attestano la sua vera età.
Libera è Libera di essere accolta come minore e di iniziare la propria vita da essere umano, Nera e Libera.

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