Triscele, Trinacria, Sicilia!

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di Paola Caramadre Antonio Nardelli

Tutto è cominciato da una scatola di biscotti fatti di miele, mandorle e zucchero racchiusi in una confezione illustrata.

Poi sono iniziati gli incontri. Quelli speciali, quelli che ti migliorano la vita, quelli casuali e quelli fugaci. Tutti gli avvenimenti sono sembrati come fili tessuti da mani invisibili per comporre l’immagine della Sicilia.

L’isola remota, l’isola del tiranno, l’isola dei greci, l’isola dei mostri marini, l’isola dei templi, del mare, della pasta con le sarde, dei cannoli, degli agrumi, dei canditi. L’isola del tiranno, l’isola lontana anche quando ti appartiene, l’isola della poesia più dolce, l’isola degli arabi, dei normanni, l’isola dei riti, del sangue e della magia. L’isola dei tormenti, della voce di Vera e del suo sguardo, l’isola dei polpi e dei tonni, l’isola del cibo e dei profumi.

Mesi di indizi per trovare un cammino, mesi di esche disseminate sulle nostre strade abituali che ci hanno irretito parlando della Sicilia. E sono comparsi alcuni ricordi, appunti di viaggi mai fatti. Il barocco di Palermo e le suggestioni di Angelo Maria Ripellino, la poesia che scherza con i bambini nei vicoli e l’eco struggente delle voci di mercati morti.

È come se all’improvviso tutte le tessere si fossero ricomposte in un mosaico per darci appuntamento: siamo in partenza. Siamo diretti in Sicilia con tanti salvacondotti e un viatico privato. Cerchiamo qualcosa di indefinito che sappiamo di trovare lì nell’isola dei tiranni, della lava e della poesia. Siamo in viaggio e vi portiamo con noi. Tantestorie.it chiude le valigie e apre il taccuino degli appunti per raccontarvi uno spicchio di Sicilia.

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