“Ti aspettiamo!”

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L’incontro tra l’uomo medio e la tecnologia può dare vita a mondi sconosciuti dove realtà e finzione si confondono. Lo sa bene Alfonso che, per qualche mese, è stato l’uomo medio alle prese con la tecnologia. Tutto è cominciato quando ha ricevuto in regalo un telefono furbo che sa fare tante cose, come ad esempio telefonare e inviare messaggi. In più il telefono furbo è dotato di programmi che trasportano l’uomo medio nell’Interspazio virtuale. Ed è lì tra gli astri che pullulano nell’infinito di internet che si è consumato il dramma di Alfonso.

Tutto è cominciato con un messaggio “Ti aspettiamo, vieni a giocare con noi”. Alfonso non ha dubitato neppure per un istante che fosse rivolto a lui e a lui solo quel messaggio così allettante. Così, ha fatto click sul messaggio e risposto con un sì più convinto di quello detto in chiesa il giorno del matrimonio. Per Alfonso è iniziata una nuova vita virtuale fatta di giochi. Anzi di videogiochi di tipi diversi. Indice e pollice inchiodati sui comandi e occhi incollati sul display, Alfonso è rimasto per giorni immobile a giocare.

Non contento ha pensato anche di invitare altri uomini medi a dilettarsi nei giochi proprio come ha fatto lui. Con la foga di un bambino, Alfonso ha trascorso mesi concentrato esclusivamente sui giochini del telefono furbo. Intorno a lui, le stagioni si sono avvicendate, sua moglie se ne è andata di casa con il dentista, suo padre si è trasferito all’estero e Alfonso? Ha continuato a scrivere a tutti “Vieni, aspettiamo solo te”. Fino a quando… non si è accorto di non aver mai vinto una partita. O meglio, ha superato ostacoli sempre diversi, ma non è mai arrivato alla parola “fine”. Ora, essendo Alfonso un uomo medio, è sempre stato abituato all’idea che ogni cosa debba avere una fine.

Restare incastrato in un gioco che potrebbe proseguire all’infinito, ha fatto risvegliare qualcosa nell’inconscio di Alfonso. Una mattina ha rinviato l’inizio della nuova partita, poi si è distratto nel bel mezzo di un quadro esaltante, poi è uscito senza il telefono furbo. Si è distratto a sufficienza per capire che qualcosa non aveva funzionato nella sua vita degli ultimi mesi. È uscito, ha cercato sua moglie, ha scritto a suo padre, si è svegliato senza accendere il telefono furbo. Adesso lo usa per video chiamare suo padre e anche per farsi una partita ogni tanto, ma appena qualcuno gli dice: “Vieni, ti aspettiamo!”, cambia direzione e non accetta inviti.

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