Siamo insieme

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È difficile per due persone diverse avere lo stesso passo. Quando accade di camminare accanto a qualcun altro senza dover aspettare o dover inseguire, i passi diventano leggeri. Andare diventa più facile. I piedi avanzano nella stessa direzione alla ricerca di emozioni che attraversano il vento, alla scoperta di strade, calli, canali. Inseguendo il profilo di un palazzo, scorgendo i ricami di pietra impressi in bifore settecentesche. La città appare come una moltitudine di stoffe elaborate che volteggiano nel cielo. Camminare allo stesso passo svoltando a destra, a sinistra, rimanendo sospesi su un piccolo ponte e avanzando in direzione della piazza accanto. In due si cammina meglio. In due si respira il clima di festa che si spegne, quella sensazione leggermente triste che anima la città.

Di fronte a noi si apre l’epilogo di ogni storia, la struggente luce del tramonto che percuote la bellezza di una città antica. Un dedalo di stradine ci spinge ad andare lontano. All’improvviso i passi si arrestano e di fronte a noi si apre come una voragine quello che pensiamo sia il mare ed è invece un canale. Torniamo indietro per qualche metro, ci spingiamo all’interno di un labirinto di ponti e giriamo in tondo fino a quando la musica di un violoncello ci ferma e ci trasporta ancora più lontano. Un mulinello di passi che ci costringe a danzare, il suono di una sirena che arriva dal mare e tu che ti fermi e guardi qualcosa che non riesco a vedere. Smarrita osservo la cartina. Lo sgomento mi afferra subito: “Ci siamo persi”, ti sussurro appena. Tu mi sorridi, poi mi guardi in silenzio e alla fine mi dici: “Non ci siamo persi, siamo insieme”. E mi prendi per mano e torniamo da qualche parte in una città che danza nel cono di luce del suo declino.

Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

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