Rocco e la sirena del mare

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Fuoco, aria, terra e acqua. L’elemento che meglio caratterizza Caterina è l’acqua. Non cammina, ma scivola sulla terra come immagineresti potrebbe fare una sirena. I suoi movimenti sembrano emanare un fascino liquido e liquidi sono i suoi occhi di un celeste pallidissimo che confonde l’iride alla sclera. I suoi lucenti capelli, di un biondo tenue, sono lunghissimi e il suo volto è di un pallore quasi mistico. Caterina ha una voce sussurrata, leggera e dolce, ma con una connotazione aspra.

Caterina fluttua nella vita degli altri. Osserva gli altri vivere. Li osserva attentamente, mantenendo sempre un certo distacco. Con il suo pallido sguardo acquatico, osserva il mondo e se ne tiene a distanza. Non parla quasi mai e quando lo fa è per ricordare agli altri qualcosa che altrimenti avrebbero dimenticato. Per tutto l’inverno appare imperturbabile e pacata, ma nelle prime giornate di sole intenso, a primavera inoltrata, la sua personalità si trasforma. Diventa guizzante come una veloce orata che sguscia tra gli scogli in mare aperto.
In estate Caterina diventa un’altra. Allegra, vivace, sfoggia una risata argentina e si immerge nelle acque del mare. Ci sono momenti in cui sembra che non debba più uscirne. Tutti trattengono il fiato e la osservano tuffarsi tra gli scogli. Il suo corpo flessuoso fende l’aria e, in un gorgo di spuma, precipita nel cuore dell’acqua. E in molti immaginano Caterina immergersi in un altro mondo subacqueo. Nelle profondità del mare, creature mai viste prima accolgono Caterina e l’abbracciano, inondandola di mille baci, e nuotano al suo fianco nella tenue luce del sole che penetra fin nel profondo del mare. In quel momento, Caterina risale. Con il viso rivolto verso il cielo, un largo sorriso e i capelli intrecciati dall’acqua Caterina riemerge ad occhi chiusi.

A volte, verrebbe voglia di battere le mani in quel preciso istante in cui il suo viso riemerge dall’acqua. Come fosse un miracolo del mare per il quale gioire. In cuor suo, il piccolo Rocco immagina il giorno in cui Caterina non tornerà a riva. Immagina quel giorno in cui Caterina si inabisserà per ricongiungersi alle sirene sue sorelle. Rocco è sicuro che Caterina, anche quando tornerà ad avere le branchie e la coda di pesce, troverà il modo di riemergere per salutarlo proprio come fa adesso. Caterina, ancora immersa nelle acque del mare, apre gli occhi cosparsi di gocce e guarda verso la riva, scorge il piccolo Rocco e, lentamente, si porta una mano alle labbra, si bacia la punta delle dita e, con un soffio, gli invia il suo bacio da sirena.

Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

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