Parole

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Parole. Uso le parole, le pronuncio, le scrivo, le leggo, le rileggo.

Uso le parole per la lista della spesa, per raccontare, per scusarmi, per inventare. Uso migliaia di parole ogni giorno, in ogni istante. Uso le parole anche nei pensieri. Uso le parole, le stendo al sole, le mangio, le annuso, sonnecchio con loro, le sogno.

Uso tante parole, il mio mondo è formato da parole. Se non ne usassi non avrei nemmeno un pensiero, se non ne usassi non avrei nemmeno un’idea.

Eppure, l’altro giorno sono rimasta senza parole. E’ stato come perdere il fiato, come scivolare in apnea nel fondo del mare. Non avevo più nessuna parola.

Ti ho guardato. Ho guardato proprio te, con le tue piccole mani appena abbozzate. Ho osservato con attenzione. Avrei voluto descriverti, avrei voluto pensarti. Mi è mancato tutto. Il buco nero ha inghiottito ogni pensiero, ogni parola. E’ rimasto il silenzio. Un silenzio gravido di emozioni che non sanno raccontarsi, che non hanno nome né odore.

Ti ho guardato e il silenzio ha avvolto la mia mente. Il cuore ha avuto uno sbalzo. Un impercettibile movimento contratto. Non ho avuto bisogno di parole. Per la prima volta, non c’erano parole. Il mio cuore ha ripreso a battere, ma con una accelerazione che non avevo mai sentito prima. Poi si è rasserenato anche il cuore e ha assunto un ritmo nuovo, il ritmo del tuo piccolo cuore.

Non ci sono state più parole intorno a me e dentro di me. Solo quel suono: tum, tum, tum. Il respiro che si apre e si chiude. Nient’altro.

Il silenzio non mi ha fatto paura, quel silenzio aveva un ritmo che somigliava a una canzone. Tum, tum, tum.

Sono scivolata dentro un limbo fatto di acqua, di lacrime, di speranze, di attese. Non ci serviranno le parole. Mi sento tranquilla e ti aspetto in questo silenzio che batte con il ritmo del tuo piccolo cuore: tum, tum, tum.

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