Niente accade per caso

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di Laura De Santis

Non ci siamo mai capiti. Io e il genere maschile ci siamo sempre resi conto di non avere un codice comune. Insomma io dico A e loro, gli uomini, capiscono C o addirittura D. La linea retta della comunicazione che va dal mittente al destinatario si infrange in mille rivoli che sfociano tutti nel mare magnum del caos. È in questo modo che mi sono ritrovata a vivere in campagna.

“Amore… – confessai all’inizio – vorrei avere una vita tranquilla, senza troppi drammi nè tensioni”. Io intendevo naturalmente che volevo evitare drammi della gelosia o di ritrovarmi come una parente molto stretta di un cervo per intenderci. Lui, invece neppure sfiorato dal sottile sottinteso emotivo, pensò di farmi una sorpresa.

Per lui volere una vita tranquilla non poteva che equipararsi ad una romantica esistenza in… campagna. Per questo mi invitò ad una gita fuori porta e con orgoglio mi mostrò un casolare attorniato da cascate di glicini in fiore. Sarà stato il profumo, il fascino indubbio della primavera sta di fatto che mi appassionai e invece di fuggire a gambe levate iniziai ad immaginare arredi e tovagliati in stile country. Io volevo una tranquilla routine coniugale senza drammi e mi sono ritrovata a fare da domestica agli amici dell’Arca di Noè.

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