Nelle città immaginarie

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“E allora che vacanza sia!”, proclamò questa frase con un tono determinato che nessuno avrebbe mai potuto attribuirle. Per tutta la vita era stata pacata se non decisamente passiva. Una caratteristica che si indovinava addirittura da certi suoi gesti. Ad esempio quando si lasciava andare su un divano. Lo faceva come fosse inevitabile. Si abbandonava all’ineluttabile morbidezza della seduta con gli occhi socchiusi. Non era mai stata una donna decisa, aveva sempre permesso ad altri di scegliere per lei.

E puntualmente restava delusa. Per questo aveva sempre un argomento di conversazione: aveva qualcosa di cui lamentarsi. Quella volta fu diverso. Si convinse dell’opportunità di andare in vacanza. Si gettò a capofitto nella ricerca di una meta. Evitò accuratamente i siti archeologici e i santuari perché, disse, lei a messa andava tutte le domeniche non doveva mica andarci anche in vacanza. Ridusse i possibili itinerari ad una manciata di destinazioni raggiungibili in poche ore, al massimo tre questo il tempo che si era data per raggiungere la meta. Poi selezionò gli alberghi che dovevano essere antichi secondo i suoi canoni.

Alla fine mostrò tre località balneari che l’avevano colpita. Nessuna delle tre era un comune a sé stante, ma erano le fasce litoranee di cittadine più o meno grandi. Ci sembrò curiosa questa coincidenza al punto da volerne sapere di più. Tenendosi la catenina d’oro al collo tra le dita ci spiegò: “Deve essere una vacanza, allora preferisco andare in posti di vacanza. In queste cittadine immaginarie dove ci sono file di case disposte su strade parallele che guardano il mare. Sono quei posti dove non ci sono scuole né uffici, dove ci sono solo ristoranti, bar e stabilimenti balneari, dove si parlano centinaia di lingue e di dialetti. Tutto è sospeso, non ci sono obblighi né doveri. Se ne vedi una le hai viste tutte. E io farò una vacanza soltanto. Allora quale ‘marina’ preferite?”

Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

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