L’odore dei ricordi

luminarie festa di paese
luminarie festa di paese
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di Paola Lombardi
Quell’odore… Dilatò le narici cercandone con l’olfatto la provenienza, la veridicità di quella prima impressione odorosa. Non poteva ingannarsi. Si guardò intorno, sentì la pioggia batterle lievemente sui capelli e sulle spalle, sentì una ventata di freddo investirle la schiena, provò un brivido mescolato ai ricordi. Aspirò con forza e ne fu certa: quello era l’odore delle noccioline tostate. Dilatò ancora le narici e si stupì di sentire quell’odore così dolce, magico, infantile.

Un’ondata di memorie lontane la trascinò indietro nel tempo. Cercò con lo sguardo le luminarie di una festa rionale. Non poteva esserci quell’odore nell’aria e nessuna festa di paese, fu la convinzione che affiorò nella sua mente. I piedi si mossero istintivamente seguendo l’aroma delle noccioline. Prese a camminare incurante della pioggia leggera che continuava a cadere incessante. Si sentì sciocca quando si rese conto di inseguire un fantasma.

Non c’era nessuna festa di paese, non c’erano bancarelle, non c’erano luminarie. Sentì freddo, il vestito ancora estivo le si era incollato sulla pelle, i piedi erano bagnati nei sandali aperti. L’aroma la colpì ancora, con forza, con la stessa forza che a volte hanno i ricordi. Rivide se stessa tredicenne. Rivide i suoi capelli lunghi di un castano ramato i denti storti serrati in un apparecchio metallico, gli occhi lucidi per lo stupore. Luminarie accese, musica, giostre roteanti e lei, poco più che una bambina, ruotare come in un ballo stupita da tante cose. Dai discorsi dei grandi, dalla sensazione di non essere al posto giusto, dall’angoscia di vedersi trasformata in qualcosa di nuovo.

Tutto le sembrava un sogno, fino a quando un ragazzo, che non avrebbe rivisto mai più, non le passò accanto. Si guardarono. Lei sollevò la testa per vederlo meglio. Intorno, le sembrò che le luminarie girassero in tondo. Il ragazzo sollevò una mano nella quale stringeva un sacchetto trasparente pieno di noccioline tostate. Gliene offrì una e poi un’altra. Lei le mangiò guardandolo. Il ragazzo le sorrise e si allontanò risucchiato nella festa. Scomparve in pochi istanti lasciandola stupita e incuriosita. L’odore delle noccioline tostate le ricordava di quell’incontro lontano nel tempo. Un incontro muto e fugace che le annunciò, come un sogno, che non sarebbe più stata una bambina.

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