La stanza della mente

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di Paola Lombardi

“C’è stato un tempo di grande pace, un tempo lontano, nascosto nei millenni, in cui le creature vivevano in concordia e armonia, con la natura e con il tempo. E’ stata un’epoca di floridità e di benessere. Non esisteva il denaro, non esisteva il possesso, il conflitto, la religione. Un’epoca in cui gli uomini non dovevano difendersi e non dovevano attaccare. Nessuna difesa, nessuna fortezza, la vita scorreva tranquilla come un fiume lento e costante”. L’istruttrice sapeva creare un’atmosfera soporifera e rilassante, Kitty si lasciava trasportare con estrema fiducia.

L’istruttrice, con la sua lunga treccia di capelli biondi, aveva un aspetto tutt’altro che remissivo, anzi, sembrava una guerriera pronta a sferrare il primo assalto. A questo, tuttavia, Kitty preferiva non pensare. Sapeva che se voleva scoprire l’accesso alla “stanza della mente” doveva affidarsi. La ragazza, con tutte le questioni irrisolte che si portava dietro, aveva deciso di iscriversi a quel corso proprio perché sperava di potersi riappropriare della chiave della propria mente. A differenza di quanto avvenuto in precedenza con psicanalisti e psichiatri. Kitty sapeva con certezza di dover tornare ad avere il pieno controllo della sua mente, anche perché nella sua mente si nascondeva la cosa più preziosa che avesse mai saputo di avere: la mappa del tesoro che suo nonno le aveva dettato in sogno molti anni prima.

L’istruttrice bionda le sembrava il traghettatore giusto per raggiungere i suoi ricordi labili e quasi del tutto scomparsi. Per questo Kitty si sottoponeva a tutte quelle sedute di rilassamento, respirazione e meditazione. Sentiva che quello era il metodo per ricostruire la mappa del tesoro.

Dopo mesi di intensi sforzi e di validi progressi, Kitty non era riuscita a raggiungere il suo vero obiettivo. Certo, ormai poteva dirsi padrona di se stessa. Sapeva controllare il rancore, l’ira, gli sbalzi d’umore, sapeva controllare la remissività e l’angoscia, sapeva controllare il sonno e il cibo. Infatti, riusciva a dormire con serenità e a mangiare con tranquillità senza timore di ingrassare. Riusciva ad avere una vita di relazione molto diversa da quella che aveva sempre avuto, stavolta positiva e appagante.

Partecipava alle sedute con interesse e fiducia anche se sottilmente sentiva di non aver trovato tutto, cercava la mappa del tesoro.

Una sera si decise a parlarne con l’istruttrice che la scrutò con un certo interesse, le propose una seduta di ipnosi. Kitty accettò, voleva entrare in contatto con suo nonno. Arrivò il momento tanto atteso, la ragazza non era troppo convinta, si sentì smarrita, ma alla fine acconsentì. Al risveglio si sentì felice. Aveva capito, la mappa del tesoro non era altro che la chiave della sua mente.

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