La Creatura e il Tempo

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In una terra molto lontana vivevano delle magnifiche creature con enormi ali piumate e con la pelle che riluceva come diamanti. Queste creature non erano influenzate dallo scorrere del tempo e vivevano la loro vita in maniera immutabile senza la conoscenza del perché della loro esistenza.
Un giorno una di queste creature chiese al padre e alla madre di tutti loro se al mondo esistesse una forza che regolasse le loro esistenze, essi lo guardarono con stupore e mossero la testa in senso di diniego,  risposero che loro esistevano e basta, nessuno nasceva e nessuno moriva e quale fosse il senso di tutto questo nessuno lo sapeva. Da quanto ognuno di loro fosse presente in quel posto non era affare che li riguardasse.

La creatura si ritirò nei suoi pensieri e decise di vagare in quel posto per cercare qualcosa o qualcuno  che potesse fornirgli una risposta, ma per quanto vagasse nessuno gli rispose e tutti la scacciarono indicandola come disturbatrice.
Un giorno, la creatura trovò un luogo fatato, fatto di luci racchiuse in una mattonella con delle punte estremamente carine, un posto sconfinato fatto di velluto e costellato di fantastiche luci brillanti. Quel posto divenne il suo luogo preferito, passava a contare le puntine luminose che erano soffici e calde al tatto, ed una volta trovò una puntina brillante da una strana lucina azzurra ed era più calda delle altre che la creatura volle toccarla con più assiduità delle altre fino a che, un giorno, questa gli rivolse la parola “Cos’hai Creatura? Perchè ti rivolgi a me, ti sei persa?”
La creatura si ritrovò ad osservare la luce, piegando la testa da un lato: “Persa? Cosa vuol dire persa? Io esisto qui e ho trovato questo luogo luminoso e ricoperto di velluto, ma non so di cosa tu parli”. La mattonella intensificò la sua luce e da essa la luminosità divenne così intensa che si protrasse a creare una strada davanti a lei, poi disse: “Creatura, persa vuol dire che non sai la strada. Vedi, io mi chiamo Guardia e loro tutte sono le mie sorelle. Io guido chi perde la strada di casa, per questo la mia luce è diversa. Te lo ripeto di nuovo, vuoi che ti indichi la strada per la tua casa?”

La cretura guardava Guardia con aria poco convinta. “Io non so cosa è questa casa di cui tu parli, io esisto qui, noi non sappiamo cose come queste di cui tu dici, sono importanti per te e le tue sorelle? Una di loro conosce il significato delle esistenze di noi tutti? Puoi confessarmelo? Prometto che non dirò a nessuno quello che tu mi dirai.” La mattonella abbassò un poco la sua intensità e chiese alle sue sorelle di aiutarla ad illuminare quello che la creatura chiamava velluto, in modo che potesse vedere quello che lui non conosceva e poi si rivolse alla sua ospite: “Ti prego di osservare quello che ti mostreremo e ti prego di non tenerlo per te soltanto, divulga quello che vedrai e da allora tu non esisterai ma farai qualcosa di meglio, tu vivrai. Anche se immagino che tu non sappia cosa significhi ma non importa, lo capirai”. La creatura allora si preparò ad osservare davanti a sé apparse un mondo pieno di colori e forme diverse con degli abitanti che esistevano.
Gli abitanti di questo nuovo luogo nascevano e morivano, ridevano e piangevano, ogni giorno inventavano e distruggevano. Ogni loro giornata era diversa e mai simile a se stessa. Una cosa di quelle esistenze colpì la sua attenzione: queste creature erano costruite come lei, fatta eccezione per le ali e la pelle ma la loro forma era simile, rimase in contemplazione ed in quel momento

Guardia gli parlò: “Vedi il mondo e i suoi abitanti? Essi vivono secondo lo scorrere del tempo, si muovono nelle loro esistenze usando i doni del loro cuore e dei loro spiriti interiori, non è una cosa facile ma può essere appagante”, la sua ospite allora chiese: “Puoi presentarmi questi esseri chiamati Cuore e gli spiriti Interiori? Ho tante domande da fare e vorrei che mi rispondessero, poi infine vorrei conoscere questo Tempo per chiedergli di venire qui dove io esisto e mostrarci cosa lui amministra”. Guardia rise e chiese alle sue sorelle di tornare alla loro intensità di sempre. “Non posso fare ciò che tu mi chiedi, Creatura. Posso illuminarti la strada se lo desideri,  ma posso farlo per te soltanto che hai delle domande, fare luce a chi non è interessato a vedere non è il mio compito e il Tempo non verrà a parlare con chi non vuole sapere. Qualcun altro dei tuoi ha per caso avanzato un simile desiderio?”, la risposta suonò amara nella voce della creatura: “No, non credono sia affare loro farsi domande”. Guardia si fece enorme ed assunse la forma di una degli esseri che la creatura aveva visto nel mondo e disse: “Non solo ti dirò e ti illuminerò, ma solo per te, ti guiderò fino alle tue risposte, sappi che se vuoi conoscere devi sapere tutta la storia e non potrai saltare nessuna parte, ne sei ancora sicura, Creatura?”  e lei annuì.

Guardia gli prese la mano e la portò nel mondo, gli fece vedere da vicino le forme e i colori ma Creatura voleva conoscere coloro che venivano chiamati Cuore e Spititi interiori e soprattutto voleva conoscere Tempo e lo ribadì con forza a Guardia. Fu in quel momento che lei la guardò e abbracciò Creatura avvolgendola come se fosse una coperta di calda luce, Creatura si sentì pervadere di una dolce luminosità e si sentì nutrita per la prima volta di un calore che non aveva mai avvertito laddove lei esisteva ed allora si assopì. Quando Creatura si svegliò era in uno strano luogo, uno di quegli esseri che, fino ad allora aveva solo osservato la teneva tra le braccia e la stava nutrendo in un modo che gli era sconosciuto ma che trovava stranamente confortante e alzando gli occhi vide il viso della persona e scoprì che i suoi occhi erano intrisi della luce di Guardia e seppe che lei l’avrebbe osservata da lì.

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