Io mi tengo il cuore

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di Laura De Santis
Si guardarono l’un l’altra come fosse la prima volta. Lui pensò per un istante che se ne sarebbe innamorato. La mente di lei fu attraversata da una catena ininterrotta di flash back. La porta si chiuse, alle loro spalle, con un tonfo sordo. Che li sorprese. Si sentirono smascherati, chinarono la testa. Lei pensò di piangere. Lui la guardò ancora e si accorse di quanto fosse bella. Si intenerí vedendo il suo collo magro e le sue mani piccole. Lei si ricordò della volta in cui rimase a piangere in albergo mentre lui giocava a tennis. Gli tese la mano. Le sembrò faticoso sollevare il braccio. La tracolla della borsa le scivolò dalla spalla e allora ritirò la mano per riportarla al suo posto. Allora fu lui a tenderle la mano. Avrebbe voluto accarezzarla e portarla via. Le chiese se volesse un caffè. Lei scosse la testa per dire no e gli diede la mano. Desiderò che si lasciassero con una stretta di mano, senza rancore.

“Allora, addio“, gli disse.
“Spero di no”, rispose lui che aggiunse: “Perché non hai voluto la casa? Ti spetta”.
“Perché… Preferisco così. Preferisco non dovermi ricordare degli anni trascorsi insieme”.
“Io ti amo ancora”.
“E io, mi tengo il mio cuore e basta“. Si voltò in fretta e prese a camminare per non mostrargli le lacrime. Lui rimase immobile e pensò a come l’avrebbe riconquistata mentre la sua mente traboccava di tenerezza per quella donna che, ora, sapeva di amare.

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