Il ritratto

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di Paola Lombardi
Ritratto. Ritrarsi, farsi indietro, allontanarsi, tenersi al riparo, evitare gli scontri, eludere gli attacchi.

Elsa si riflette nello specchio e si accorge di una ruga orizzontale al centro della sua fronte. E’ troppo tempo che si ritrae. E’ da troppo tempo che non si lascia andare alla vita per paura di esserne ferita.

Elsa riflette, cerca una via d’uscita, un nuovo obiettivo, una nuova strada. Un modo per uscire dal suo bozzolo di ovatta. La vita l’ha colpita lo stesso anche se ha tentato in tutti i modi di starne fuori. Quella ruga impressa sulla sua fronte glielo ricorda ad ogni istante anche quando non si specchia.

Sa che deve fare qualcosa, anche quella cosa che le appare insormontabile e difficile da fare. Proprio quello che il fotografo di moda le ha chiesto di fare.

Si guarda ancora il viso, è spento, ma non irrecuperabile, forse, con l’aiuto di una truccatrice esperta potrebbe dimostrare ancora al mondo di avere il volto fissato sulle copertine di tante riviste. Elsa sa di avere un passato. E’ stata una delle donne più ammirate del suo paese, quasi un’icona. Grazie proprio a quel volto che ora fa fatica a guardare.

Da troppo tempo si ritrae, da troppo tempo si è chiusa in un esilio volontario all’interno della sua comoda casa. Le manca il passato? Le manca essere ammirata? Le manca la sua bellezza? Forse sì, forse le manca tutto questo.

Allora perché fa fatica ad accettare la proposta che le è stata fatta? Non riesce a darsi una spiegazione. Rilegge il contratto. In fondo, non deve fare niente, soltanto mostrare il proprio volto e farsi ritrarre. Così come è adesso: una donna.

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