Il mercante d’oro

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Questa è la mia storia, non sono un Re e neanche un pirata. Sono altro, sono molto di più.

Sono un ulivo, quasi secolare; ero un germoglio, ed intorno gli anni ‘40 un contadino si prese cura di me.

Mi piantò vicina una grande casa, quella fu la mia fortuna.

Ricordo ancora i bombardamenti, furono anni duri ma la casa fu la mia protezione. Un po’ di tempo dopo fecero una grande festa, cantavano “libertà, libertà”.

Il “mio contadino” iniziò ad accudirmi: mi annaffiava, copriva le mie radici con la paglia quando faceva freddo, mi concimava, mi ripuliva. Una primavera iniziarono a spuntarmi dei fiori. Iniziai a dare frutti, tondi e neri, in autunno il contadino li raccolse, fu felice e disse che era ricco.

I miei frutti producono olio, “l’Oro dei Campi”, ricchezza per molti nel periodo post-bellico ed in quello attuale. Ogni anno il contadino ripete i suoi riti con amore e dedizione.

Il mio tronco è cresciuto, è forte. In estate ai miei rami attacca l’altalena per far giocare i bambini. Sotto l’ombra delle mie chiome si riposa; si ristora sempre con i miei frutti conservati in salamoia o sotto la cenere.

I miei ramoscelli sono anche usati come simbolo di pace ed è per questo che rispetterò sempre il “mio contadino”, perché mi cura con amore ed io lo ripago col mio “Oro”.

Antonella Branca

Sono nata qualche annetto fa, cresciuta in un piccolo paese ricco di storia e tradizioni, a pochi passi dal mare, dove tuttora fuggo appena possibile. Ho frequentato la biblioteca del mio paese e sono cresciuta con lei, nel 2004 insieme con alcuni compaesani abbiamo fondato un’associazione culturale e creato un piccolo giornale a diffusione gratuita dal titolo “Sciuccaglie”. Sempre in quell’anno con un gruppo di amiche ci siamo occupate del nascente Museo della Pietra e siamo state formate per essere guide turistiche. Appassionata di seggi elettorali e politica, nel 2005 ho svolto un percorso universitario per l’accesso delle donne in politica e nelle istituzioni; lì mi sono innamorata della storia delle donne e della condizione femminile. Ho partecipato, dietro le quinte, a un progetto sulla guerra e le violenze di quel tempo. Nel 2010 ho creato un blog tutto mio, dove raccontare di viaggi nelle tradizioni popolari, nelle ricette italiane e della cucina povera. Ho scritto storie d'amore e di amicizia, e altro ancora. Scherzosamente mi definisco un po' giornalista, un po' food blogger, un po' storica. Ma sognatrice, romantica e solare; schietta, diretta e determinata.  Cerco di trasmettere i sentimenti che catturo nel mio vivere quotidiano, spesso con ironia dico: "Sono una scrittrice, qualsiasi cosa tu dica o faccia può essere utilizzata in una storia". Ho partecipato alla prima edizione del premio letterario “Veroli Alta”, con il testo C’era una volta il paese di pietra, nel 2013 e sempre in quell’anno ho scritto il mio libro auto-prodotto, non in vendita perché è la mia bomboniera di nozze; dal titolo “IL SAPORE DEI RICORDI”. Ho collaborato con varie realtà e dal 2016 con immenso piacere scrivo per voi di tantestorie.it.

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