Giornate no

Tempo di lettura: 1 Minuti

1.
Si svegliò, una mattina. Bevve il suo primo caffè ma era già freddo. Non gli andava di lavorare e uscì a fare una passeggiata.
Lo trovarono l’indomani su una panchina del parco.
2.
Si mise il suo vestito più bello, si truccò, sciolse i capelli. Andò al solito bar. Lo trovò chiuso.
3.
Finalmente a letto. Sul comodino il giallo interrotto. Era arrivata a pagina 130. Mancavano solo dieci pagine. Girò il foglio: 130. Un altro ancora: 130. Per altre otto pagine.
4.
– Ogni storia ha una fine -, le disse. E lei gli sparò.
5.
-Sì, stasera andrò al cinema -. E si addormentò. Di nuovo.
6.
Il vestito, rosso, le stava stretto. Lavorò tutto il giorno per allargarlo. La sera lo indossò. Si guardò allo specchio, soddisfatta. Lui la squadrò. – Il rosso non ti dona -, le disse.
7.
Davanti alla vetrina si specchiò. – Mamma mia, come mi sono ridotta. Pallida, spenta. Un mucchio di ossa -. E se ne andò.
La commessa del negozio si chiese che cosa avesse la ragazza da fissarla in quel modo.
8.
Lungo tutta la linea 60 non aveva pensato ad altro: il suo divano, la coperta all’uncinetto, un bel film alla tele. Una tazza di latte caldo.
A casa, aprì il frigo. Latte ce n’era poco ma bastava. Lo versò nel pentolino. Lo mise sul fuoco. Squillò il telefono. Era sua madre. – Non chiami da due giorni. Hai la polmonite? Ti hanno licenziato? Sei scappata col capo? –
Riattaccò. Il pentolino sul fuoco si era bruciato.
9.
Ritirò lo stipendio. Andò al supermercato, fece la spesa per tutta la settimana. Aprì il portone di casa. Un cartello sull’ascensore annunciava “Fuori servizio”. Cinque piani di scale a piedi.
10.
Si svegliò. Incontrò gli occhi del suo gatto. L’accarezzò. Prese la ciotola e solo allora si ricordò di aver dimenticato di comprare i croccantini. Il gatto le passò accanto e saltò dalla finestra.
11.
Dall’ufficio a casa al limite di velocità. Le scale di corsa. La parte dell’armadio di lei, completamente vuota.

Rispondi