Chi sono io

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Non posso parlare. Sono stata creata muta, come un pesce. Eppure di cose da dire ne avrei tante. È perché ne ho viste tante.

Nessuno ha mai pensato di ringraziarmi, la mia presenza è ritenuta scontata, come quelle persone che ti accorgi della loro importanza quando mancano.

Faccio parte pure io del Creato, ma capisco gli uomini, se anche io mi chiedo chi sono io… Di tanto in tanto qualche poeta si ricorda di me.

Ho vissuto lunghe e fredde notti e cieli stellati. C’ero all’alba così come al tramonto. Ricordo profumi e colori che si perdono nella notte dei tempi.

Il giorno in cui di me resteranno solo briciole mi porterò dietro i miei segreti.

Ho tante amiche, più che amiche sorelle, unite dallo stesso destino. Facciamo da contorno e continuiamo a restare in decoroso silenzio.

Mi hanno pisciato addosso, ho respirato escrementi di ogni genere, animali e umani. Ne ho visto di cotte e di crude. Su di me hanno  vomitato, e non una volta soltanto. Ho assistito a fidanzamenti, tradimenti ed effusioni varie.

Mi chiedo che ci faccio a questo mondo ma soprattutto chi sono io. L’unica cosa  certa è che dei miliardi di persone che oggi popolano la terra nessuno c’era all’epoca in cui aiutavo i primi uomini ad accendere il fuoco.

Ah… se le pietre potessero parlare!

Bruno Di Placido

Volontario della V.d.s Protezione Civile di Cassino, impegnato in vari aspetti del sociale, lettore e, da qualche anno, anche scrittore con un’ambizione dichiarata: riuscire a fondere ragioneria di cui vive e prosa con la quale sogna.

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